PRAGA - CUORE D´EUROPA
Gentili ospiti del mio sito
PRIMA DELLA PARTENZA consiglio di leggere Informazioni riportate qui
ELENCO ALFABETICO DEI LUOGHI DI INTERESSE
A
Architettura "all inclusiv"
B
C
Casa comunale
Casa danzante
Casa delle cerimonie
Castello di Praga
Cattedrale di san Vito
Chiesa della Madonna di Týn
Chiesa della Madonna della Vittoria (Bambin Gesú)
Chiesa di san Giacomo
Chiesa di san Ignazio
Cimitero ebraico (vecchio)
G
Ghetto ebraico
K
Klementinum e l´architetto Kaplický
L
Loreto di Praga (santuario)
M
Monastero di sant´Agnese di Boemia
Monastero di Strahov
Municipio della Cittá Vecchia
Museo Nazionale
O
Orologio astronomico
P
Palazzo Golz Kinski
Palazzo Lucerna
Palazzo Lobkowicz
Palazzo Sternberg
Piazza della Cittá Nuova
Piazza della Cittá Vecchia
Piazza Venceslao
Ponte Carlo
S
Sinagoga Pinkas
Statua di Franz Kafka
T
Torre delle Polveri
Týn
V
Via reale
A
Architettura all inclusiv
Praga viene tra l´altro chiamata Libro aperto di architettura e direi che questo appellativo le calza a pennello.Vi si trovano esempi di tanti stili archittetonici diversi -
- romanico - (non molti, 3 rotonde e 1 basilica)
- gotico - (tanti - di cui la cattedrale di san Vito, la Casa alla campana, la chiesa di Týn...)
- rinascimentale - (palazzi e facciate delle case patrizie)
- manieristico - (giardino di Wallenstein, il castelletto Stella)
- barocco - (intero quartiere di Malá Strana, statue sul ponte Carlo)
- rococó - (palazzo Golz Kinski)
- clasiccismo - (teatro dove suonó la musica di Mozart)
- Art Nouveau (la Casa civica, il palazzo u Nováků)
- funzionalismo (alcuni palazzi in piazza Venceslao)
- costruttivismo (palazzo Dunaj, via Národní 10)
- cubista (Casa alla Madonna nera)
- rondocubista (palazzo Adria - stile unico che non si trova altrove)
- social realista (periodo "sovietico")
- brutalismo (avete presente la chiesa su A1 a Firenze? é quello)
- architettura del Nuovo Millenio (la Casa danzante e pochissimi altri esempi, peró)C
C
CASA DANZANTE - NATIONALE NEDERLANDEN
TANČÍCÍ DŮM
Rašínovo nábřeží 80, Praha 2 - Nové Město
La Casa danzante é chiamata anche Ginger e Fred in onore dei ballerini americani Ginger Rodgers e Fred Astair (vedi la voce A PROPOSITO / AUSTERLIC) Si tratta della prima costruzione progettata dopo la “rivoluzione del velluto”. Il palazzo é stato costruito tra gli anni 1994 – 1996.
L´architetto croato Vlado Milunic in cooperazione con il canadese Frank Ghery ha scelto il posto sul lungofiume vuoto dal 1945. Il palazzo precedente é stato distrutto alla fine della seconda guerra mondiale durante un´incursione aerea. Il nuovo palazzo ha destato grande scalpore, i praghesi non erano abituati a vedere nella loro cittá costruzioni storte e bizzarre. Ex presidente Václav Havel che abitava per molti anni nella casa adiacente, sosteneva invece il progetto. Praga é chiamata tra altro il libro di architettura aperta. Beh, anche questo stile ha il suo nome - decostruttivismo.
STUDIO DI VLADO MILUNIC A PRAGA
Che cosa c´é dentro: Art Salon - spazi espositivi, spazi amministrativi, ristorante di lusso Ginger e Fred (ex-Celeste)
Suggerimento dalla guida:
Salite all´ultimo piano dove trovate un bar e prendete qualcosa da bere. L´acqua costa meno dell´entrata sulla terazza perché la consumazione include anche la vista. Il solo biglietto costa di piú:)
CASA DELLE CERIMONIE
DŮM POHŘEBNÍHO BRATRSTVA
Břehová, Praha 1 - Josefov
info pratiche - www.jewishmuseum.cz
La casa costruita in stile post-liberty nel 1911 apparteneva all´associazione caritatevole chiamata in ebraico Chewra Kadisha, fondata a Praga nel 1564. I suoi membri sono volontari, sia uomini che donne. Loro prendono cura dei malati e delle persone nelle situazioni di vita difficili come gli orfani, le vedove. Peró il compito principale di Chewra Kadisha é preparare il corpo del defunto per il funerale. Nelle vetrine della palazzina a due piani sono collocati oggetti che servono per l´igiene, i vestiti per il defunto, salvadanaio, tavole con apposite preghiere e altri oggetti molto interessanti.
Prima di andare a vedere l´esposizione dedicata alle ultime cose dell´uomo bisogna saperne un po´di piú. Ecco alcune informazioni prese dalle fonti affidabili: Il processo di preparazione al funerale si chiama Taharal. La cremazione, l´imbalsamento e l´esposizione del corpo sono vietate perché considerate di mancato rispetto. Il corpo del defunto deve essere preparato essattamente come é prescritto. Prima bisogna lavarlo con l´acqua tiepida con mescolato l´uovo. Poi bisogna pettinare i capelli, pulire le unghie, togliere tutti i gioelli. Successivamente il defunto viene avvolto in un semplice lenzuolo funebre bianco kitl a cui si aggiunge, per gli uomini, lo scialle della preghiera con le frange tagliate Talled in segno di lutto e di perdita: per sottolineare il fatto che tutti gli esseri umani sono uguali.
Gli ebrei tradizionalisti seppeliscono i defunti direttamente nella terra. Se si usa la bara, si devono mantenere regole molto severe. La bara deve essere di legno grezzo, priva di decorazioni e fiori. In questo modo non si fa differenza tra ricchi e poveri. Il funerale ebraico tradizionale - Kevura - deve svolgersi al piú presto possibile, di solito si fa entro 24 ore dalla morte perché secondo la mistica ebraica l´anima torna al Dio e il corpo deve essere restituito alla terra al piú presto possibile. Questo anche aiuta ai parenti di accettare la realtá della morte. Il funerale potrebbe essere posticipato solo per i motivi eccezionalmente seri, per esempio se i parenti devono arrivare da lontano per essere presenti al funerale o per evitare che il funerale si svolga Sabato o nei giorni festivi. La cerimonia del funerale é molto semplice, si legge la breve preghiera, il rabino fa un discorso. Ognuno dei presenti butta sulla bara 3 palate di terra, dopo pianta la pala nel suolo e non la passa direttamente al prossimo. Questo per evitare di passare agli altri il suo dolore. Dopo la sepoltura del defunto i parenti piú vicini fanno Keriá - strappano i loro vestiti dalla parte sinistra in corrispondenza del cuore come simbolo della perdita. All´uscita dal cimitero tutti si lavano le mani nel lavabo. Dopo il funerale, gli ebrei osservano una settimana di lutto Shiva. Durante questa settimana, i parenti del defunto rimangono in casa, seduti su bassi sgabelli. I “sette giorni” sono osservati dai genitori, dai figli, dai coniugi e dai fratelli del deceduto, preferibilmente insieme nella casa del defunto. Non é permesso di tagliarsi i capelli, le unghie, radersi, indossare scarpe di pelle. Durante questo periodo tutti gli specchi in casa devono essere coperti per non distrarsi. Giorno e notte rimane accesa una candela. I membri della comunità arrivano a fare visite di solidarietá, portano da mangiare e se necessario, fanno le pulizie perché non si aspetta da familiari che penseranno a queste cose banali. Alla shivà seguono gli "sheloshim", un periodo di trenta giorni in cui pur riprendendo le occupazioni normali si osservano alcuni particolari riti e preghiere e ci si astiene da qualsiasi divertimento. La famiglia puó lasciare la casa ma gli uomini ancora non si fanno la barba, non si ascolta la musica, non si portano abiti nuovi, non si esce a divertirsi. Anche nei dodici mesi successivi alla morte della persona cara, si evita di partecipare a feste o concerti. Durante questo periodo, viene recitato il Kaddish, la preghiera in onore del defunto.
Nel 2009 la Chewra Kadisha é stata rinnovata presso La Federazione delle Comunitá ebraiche religiose ed é attiva per tutto il territorio della RČ. Oggi non si tratta solo dei rituali funerali, la societá prende cura anche dei malati, vedove, neonati, cioé é attiva al campo sociale.
CASA COMUNALE
OBECNÍ DŮM
nám. Republiky 5, Praha 1 - Staré Město
Ufficio informazioni: aperto ogni giorno 10.00 - 19.00
Vendita biglietti per gli eventi culturali
tel.: +420/222 002 101 +420/222 002 101
fax: +420/222 002 E-mail: info@obecnidum.cz
É l´edificio piú importante dello stile Art Noveau a Praga. La Casa civica é stata costruita negli anni 1905 - 1912 al posto della ex- Corte reale di Boemia dove negli anni 1383 - 1484 risiedevano i re boemi. Oggi l´unica cosa che rimane della Corte é la lapide commemorativa all´angolo sinistro di fronte alla Torre delle polveri - tra l´altro la lapide é molto bella e si inserisce perfettamente nello stile Liberty. L´edificio fu considerato uno dei simboli del Risorgimento ceco cosí come il Museo Nazionale e il Teatro Nazionale sorti alla fine del 19 sec. quando il paese faceva parte del Impero austro-ungarico la capitale del quale era Vienna. Cosí la societá dei patrioti cechi voleva avere un edificio il quale avrebbe potuto servire come il centro sociale e culturale. Gli architetti Polívka e Balšánek hanno dovuto risolvere diversi problemi come la irregolaritá del lotto e diverse funzioni del futuro palazzo. Questo fa sí che le singoli parti del palazzo hanno diverso numero di piani. L´entrata principale assomiglia a Grand Palais parigino.
Oggi si svolgono nella Casa civica concerti e mostre prestigiose. La disposizione degli interni é multifunzionale e consente di collegare le sale in modo variabile per disporre dei posti a sedere a volontá. A differenza dalle sale anonime di conferenze l´ambiente é originale e per i partecipanti dei diversi convegni e meeting si prepara sempre un ricco programma culturale. Il palazzo é aperto ogni giorno, al pianterreno ci sono il café di stile e uno dei ristoranti piú rinomati di Praga con la cucina francese ed internazionale. Nei sotterranei poi si trova il ristorante PLZEŇSKÁ RESTAURACE con abbastanza spazio per poter accogliere anche gruppi numerosi. Qui si mangia la cucina ceca nell´ambiente caratteristico della birreria novecentesca.
Durante il periodo di Risorgimento molti artisti cechi si ispiravano dalle leggende praghesi le quali servirono come l´ispirazione per il loro lavoro. La facciata della Casa Municipale é decorata con il mosaico dedicato alla fondazione di Praga. Le origini di Praga vanno indietro alla mitica principessa slava Libuše, una donna molto bella ed intelligente la quale sapeva prevedere il futuro.Secondo la leggenda un giorno salí sulla ripida collina sopra il fiume, quardó in lontananza e disse:
„ Vedo una grande cittá e la sua gloria salirá fino alle stelle". Libuše indicó ai suoi sudditi la direzione e ordinó a loro: „Andate lí a cercare un uomo che sta cessellando la soglia della sua casa ( PRÁH in ceco), fondate in quel posto un castello e chiamatelo PRAGA. Inchina la testa, chi varca la soglia della casa e cosí i prossimi nel futuro faranno un inchino alla bellezza di questa cittá unica".
La profezione di Libuše si avveró 200 anni dopo. Il castello diventó la sede ufficiale della dinastia dei Premislidi e la cittá sorta attorno fu chiamata Praga. Da dove proviene il nome Premislidi? La leggenda continua. Nei tempi remoti non succedeva spesso che a governare un paese fosse una donna. Cosí alcuni sudditti di Libuše cominciarono a ribellarsi. Un giorno vennero da lei e dissero: "Noi vogliamo che tu ti sposi perché ne abbiamo abbastanza del governo femminile - in piú tutti sanno che cappelli lunghi vuol dire ragione corta". Visto che non aveva senso di polemizzare con gli uomini , Libuše lasció il suo cavallo bianco di andare alla cieca e trovarle il marito. Il cavallo si fermó al campo dove stava lavorando un giovane uomo . Egli si chiamó Přemysl Aratore. Ovviamente certe persone cominciarono a difondere pettegolezzi che tanto il cavallo sapeva bene dove andare perché Libuše e Přemysl si incontravano di nascosto ormai da parecchio tempo. Comunque il popolo era contento della scelta di Libuše. Přemysl diventó il fondatore della dinastia che presto prese controllo nel tutto il paese. Qui la leggenda e la storia cominciano ad unirsi perché i Premyslidi davvero governarono in Boemia per piú di 4 secoli.
CASTELLO DI PRAGA
PRAŽSKÝ HRAD
aperto: aprile - ottobre 9.00 - 17.00 // novembre - marzo 9.00 - 16.00
costo del biglietto
giro A (Antico palazzo reale, esposizione Storia del Castello di Praga, Basilica di san J Giorgio, Vicolo d´oro, Pinacotela del Castello, Torre delle Polveri / del Castello!/, Cattedrale di san Vito, palazzo Rožmberský palác)
adulti 350 Kč,- / over 65 + studenti 175 Kč,-
giro B (Antico palazzo reale, Basilica di san Giorgio, Vicolo d´oro, Cattedrale di san Vito)
adulti 250 Kč,- /over 65 + studenti 125 Kč,-
NOTA : le scuole devono presentarsi con l´elenco degli studenti! Over 65 devono presentare documenti
Tutti devono passare metal detector e non esiste nessun "fast track"
Per i cechi il Castello di Praga é il simbolo nazionale, la storia di Praga „tutto incluso“. Nell´elenco dei monumenti storici nazionali il Castello figura al primo posto. Quardando il Castello dalla parte del fiume Moldava si notano subito le dimensioni, non a caso nel Libro dei primati di Guiness il Castello di Praga é considerato la sede del capo dello stato piú grande al mondo.
Il Castello di Praga, fondato da principe boemo Bořivoj alla fine del 9 secolo, diventó presto la sede della dinastia dei Premyslidi la quale governó il paese piú di quattro secoli. Dopo tanti conflitti bellici, incendi e simili calamitá il Castello piú volte cambió il suo aspetto ma sempre rimase la sede dei sovrani boemi, dai principi, re, imperatori, ai presidenti della Reppublica Ceca. Oggi é prima di tutto la sede del presidente della repubblica, diciamo come Quirinale. Questo bisogna spiegarlo, perché spesso i visitatori aspettano di vedere al Castello di Praga le cose simili come nel palazzo Buckingham a Londra oppure nel Palacio Real a Madrid, cioé le stanze riccamente arredate, con mobili d´epoca, stucchi e arazzi e lampadari di cristallo. Diciamo cosí:
Beh, ci sono, ma le sale di rappresentanza non si visitano durante i giri descritti sopra, solo due volte all´anno si aprono per i visitatori. Potete dare almeno un´occhiata qui.Quindi se capitate a Praga nelle giornate di Feste nazionali, le porte del Castello saranno spalancate e le guide locali vi accompagnano gratuitamente per le sale dove si svolgono ricevimenti e trattative. Peró non é del tutto gratuito, bisogna investire quello di cui abbiamo sempre meno...il nostro tempo perche le code sono lunghissime.
Il Castello di Praga ha tre entrate ufficiali, davanti a ogni entrata si trovano due garitte. Ma dove stanno le guardie?
Eccone una.
Il cambio delIa guardia si svolge ogni ora, ogni giorno alle ore 12.00 cambia tutta la guarnigione, suona la musica, insomma é piú spettacolare. Per quanto riguarda la prima foto, solo poche volte le garitte sono vuote. Succede di solito d´inverno quando la temperatura scende sotto 5 gradi. É la rara ocassione per turisti che fanno fila per poter entrare e farsi fotografare al posto delle rispettive guardie...
Il Castello oggi é il complesso architettonico enorme che comprende quattro cortili, il palazzo reale, la basilica romanica di san Giorgio, la cattedrale gotica di san Vito, il famoso Vicolo d´oro, i giardini reali, la galleria d´arte. Ogni dinastia regnante diede al Castello l´aspetto diverso. In breve e un po´in generale - quattro dinastie = quattro stili diversi. Il periodo dei sovrani d´origine boema era il piú lungo - i Premislidi fecero costruire le prime chiese e palazzi in stile romanico, i Lussemburgo in gotico, i jagelloni portarono il rinascimento, gli Asburgo il barocco.
Il periodo del massimo splendore arriva con Carlo IV, re boemo e imperatore del Sacro Romano Impero non solo per il nuovo palazzo reale e l´inizio della costruzione del Duomo ma perché Praga diventa il centro dell´Impero. In effetti troveremo piú edifici collegat con Carlo nella cittá e non al Castello. Prima di tutto - il ponte, che allora non si chiamava Carlo ma veniva semplicemente chiamato di pietra oppure vecchio.
Dopo le guerre ussitte il Castello subí un grande incendio nel 1541 e perse il suo significto. Anche perché i nuovi re boemi scelsero altre sedi - jagelloni rimasero a governare in Ungheria, Asburgo a Vienna. Tutto cambia con arrivo di Rodolfo II che invece scappó dalla corte viennese che gli dava fastidio e si stabilí a Praga. Per Praga del 16 secolo questo sovrano ebbe importanza enorme, comincia il secondo periodo d´oro. Praga di nuovo diventó la sede dell´imperatore del Sacro Impero romano. Rodolfo II.d´Asburgo fu il personaggio molto intelligente e istruito, sapeva cinque lingue, si intendeva dell´arte, della storia, della matematica. Sembra che aveva amici tra i rabini ebrei e conobbe anche la mistica ebraica, la Cabala. Generosamente manteneva i suoi scienziati della corte, solo che non tutti erano proprio scienziati. Bastava affermare di sapere come produrre l´oro o elisir della vita eterna.
Cosí Praga nei tempi di Rodolfo II. diventó la cittá preferita dei diversi imbroglioni da tutta l´Europa. Invece di dedicarsi al governo Rodolfo preferiva occuparsi delle sue collezioni dei quadri, orologi, armi, apparecchi meccanici mobili. Purtroppo la maggior parte delle collezioni fu portata via da Praga alla fine della Guerra dei 30 anni quando Praga fu invasa dall´esercito svedese.
Almeno alcune opere dei maestri della pittura europea come Tiziano, Veronese, Arcimboldo o Rubens sono rimaste „a casa“. É paradossale. Da una parte la Praga rudolfina fiorí, d´altra parte la situazione politica fu influenzata sempre di piú dalla malattia mentale dell´imperatore. Rodolfo soffrí di maniodepressivitá e di neurastenia delle quali oggi si sa abbastanza e ci sono anche possibilitá come almeno attenuare i loro sintomi. Nel 16 secolo invece dai medici la malattia di Rodolfo fu chiamata melancholia. Con il passare del tempo Rodolfo si sentiva sempre peggio, soffrí di mania di persecuzione. Rifiutava di incontrarsi con gli ambasciatori stranieri i quali spesso rimanevano a Praga interi mesi per poter parlare con l´imperatore. Finalmente i membri della famiglia degli Asburgo decisero di proclamare Rodolfo incapace di governare e al trono salí suo fratello minore Mattia. Rodolfo morí a Praga nel 1612 e fu sepolto nella cattedrale di san Vito. Suo fratello traslocó di nuovo a Vienna e gli Asburgo da quel momento lasciarono i a Praga solo i luogotenenti che facevano intermediatori tra la nobiltá boema prevalentemente proteszante e il potere imperiale cattolico.Non é che il Castello era vuoto, ci vissero gli indispensabili impiegati , amministrazione e soldati della guarnigione ma il palazzo reale andó con il passare del tempo in degrado. Solo dopo 130 anni il Castello rivive grazie a Maria Teresa d´asburgo. Sebbene anche lei rimanesse a Vienna, le bastó tre visite del Regno boemo di cui era la sovrana per decidere di ricostruire il vecchio Castello di Praga. Il suo architetto di corte Nicoló Pacassi unificó le facciate e l´altezza dei singoli edifici nell´area del castello che acquistó l´aspetto attuale. Da una parte il Castello di Praga perse la sua varietá medievale, d´altra parte diventó piú " imperiale".
L´ultima grande tappa costruttiva comincia alla fine del 19 secolo quando i patrioti cechi decidono di completare il Duomo secondo il progetto trecentesco. Nel 1873 é posta la prima pietra della parte neogotica della Cattedrale di san Vito.
FOTO FABIO CALLINI
Lo "sport" popolare dell´epoca erano le passeggiate, cosí si va a fare quattro passi nel riaperto Giardino reale. Finisce la 1a guerra mondiale, é proclamata la nuova Repubblica cecoslovacca e il suo primo presidente Tomáš Garrique Masaryk sceglie il castello come luogo per la sua sede. Chiama i migliori architetti tra cui lo sloveno Josip Plečnik e gli chiede di ricostruire il castello abbandonato in modo moderno da rappresentare il nuovo giovane stato democratico. Il primo intervento era la demolizione delle fortificazioni al sud e "il castello si é avvicinato al popolo di Praga". Poi Plečnik prosegue con le progettazioni del nuovo pavimento ai cortili, nuovi giardini, elementi decorativi. I suoi interventi sono visti ancora oggi soprattutto al primo e al secondo cortile.
Dopo la seconda guerra mondiale arrivano al castello i communisti, il presidente ci vive e questo vuol dire che tutto il complesso diventa come una fortezza inespugnabile per la gente di Praga. Quei pochi turisti che arrivano sentono addosso gli occhi della polizia segreta, per i cortili girano poliziotti con cani. Cosí va avanti per 40 anni. Deve cadere il muro di Berlino anche a Praga, cosí viene elletto il presidente amato dal popolo e stimato anche da suoi avversari - Václav Havel. É lui che ci tiene tanto ad aprire di nuovo tutto il Castello alla gente comune. Grazie a lui oggi possiamo liberamente passeggiare nel Gairdino reale, scendere del Fossato del castello, una volta la riserva della caccia. Il Castello "stregato" si apre per tutti.
Passiamo ora dal portone d´accesso al primo cortile chiamato secondo il modo francese il Cortile d´onore perché qui vengono ricevute le delegazioni straniere e ospiti illustri.
Dalla Porta Mattia si entra al secondo cortile che risale al 16 secolo quando fu colmato il fossato difensivo. Nell´ala settentrionale del Castello di Praga in quel tempo venivano collocate le carozze e accanto si trovavano le scuderie. Oggi c´é la Galleria nazionale il nucleo della quale fu creato grazie all´imperatore Rodolfo II. d´Asburgo.
Il breve portico accede al terzo cortile dove si trova il Duomo e anche l´ala dei salotti di rappresentanza, ufficio del presidente e Vecchio palazzo reale. Specialmente russi sono sempre sorpresi come mai non si vedono in giro le guardie, militari in divisa con le armi come in Piazza Rossa.
Da questo balcone si affaccia il presidente dopo le elezioni o durante del parate militari e simili eventi. Dietro la porta c´é il metal detector e le guardie ma fuori ogni giorno passano migiaia di turisti e non gli da fastidio nessuno.
CATTEDRALE DI SAN VITO
CHRÁM SVATÉHO VÍTA
Pražský hrad, Praha 1
Pochi lo sanno ma il nome ufficiale del Duomo piú grande del paese é la Cattedrale di san Vito, san Venceslao e san Adalberto. Qui si svolgevano incoronazioni al trono di Boemia dal 14 al 19 secolo, qui é custodita la corona d´oro di san Venceslao. Nella cripta sono sepolti due personaggi significanti per la storia di Praga - Carlo IV e Rodolfo II. d´Asburgo.
All´interno della cattedrale si trova anche il luogo che gode la massima protezione, la camera dove sono custoditi regalia boemi risalenti a 1347. La corona d´oro, lo scettro, il pomo reale e altri oggetti a differenza di molti altri regalia europei non sono esposti al pubblico. La porta della camera ha sette serrature le cui chiavi sono in possesso di 7 persone. Quindi per poter aprire la porta bisogna riunire il presidente della reppublica, il sindaco di Praga, il primo ministro, i rispettivi presidenti di entrambe le camere del parlamento, l ´arcivescovo, il decano del capitolo di Vyšehrad.
La corona viene esposta molto raramente. Carlo IV del Sacro Romano Impero l'aveva commissionata per la sua incoronazione e l'aveva dedicata al primo santo patrono del paese, San Venceslao, lasciandola poi come corona di stato per l'incoronazione dei futuri sovrani boemi. Su ordine di Carlo IV la corona doveva essere permanentemente depositata nella cattedrale di San Vito del Castello di Praga La corona di San Venceslao è realizzata in oro da 21 a 22 carati (da 88 a 92%), decorata con pietre preziose e perle. Contiene un totale di 19 zaffiri, 44 spinelli, 1 enorme rubino, 30 smeraldi e 20 perle. Alcune di queste pietre sono le più grandi del mondo.
Secondo la leggenda, Carlo IV si rivolse al Papa chiedendogli proteggere la preziosa corona. Il papa allora con tutta la sua autorevolezza proclamó: "chi indossa la corona di San Venceslao senza essere il re legittimo, muore di morte violenta entro l'anno". E cosí fu. Si dice che il conte di Wallenstein vedendosi giá al trono boemo, provó la corona in anticipo e morí poco dopo, assassinato per volere dell´imperatore Ferdinando Asburgo. La morte più "famosa" risale alla seconda guerra mondiale quando il protettore nazista di Boemia e Moravia, Reinhard Heydrich, visitò la cattedrale di san Vito e provó la corona, pur sapendo di questa profezia. Morí meno di un anno dopo a seguito di un atentato.
La prima pietra della cattedrale fu posta nel 1344 ma il progetto era talmente grandioso che i lavori si protrassero per i lunghi 600 anni e san Vito era finito solo nel 1929. Durante tutto queto tempo alla costruzione lavorarono gli architetti francesi, tedeschi, cechi. Siccome Carlo IV, il commitente, si ispiró in Francia, il primo architetto fu chiamato da lí, Mattia d´Arras. Dopo la sua morte proseguí il giovane architetto tedesco, Pietro Parlér. A Praga fu fondata la sua bottega e molte costruzioni del periodo gotico compreso il ponte Carlo portano la firma di Parler. Dopo la sua morte i lavori furono piú volte interrote. La causa? Guerre, incendi, insolvenza „d´epoca". Eppure la cattedrale funzionava e non era poi tanto strano che incompiuta. Costruire il Duomo gotico nel 14 secolo era una impresa enorme. Oggi piú che mai colpisce come i maestri medievali riuscirono a costruire qualcosa alto anche 40 metri con gli strumenti dal nostro punto di vista primitivi. Quello che contava di piú erano l´esperienze tramandate dalla generazione a generazione. La costruzione di una cattedrale iniziava dalla parte orientale attorno al futuro altare maggiore. Nello stesso tempo si costruivano le fondamenta della torre campanaria perché la muratura pesante potesse lentamente assestarsi.L´altare é l´elemento piú importante di qualsiasi chiesa. In altre parole, la chiesa si costruisce per l´altare, no viceversa. Quando furono costruite le mura fino all´altezza della volta, si copriva la navata centrale. L´elemento molto importante era la luce che aveva sempre il significato simbolico. L ´interno della cattedrale era considerato il luogo santo, non di questo mondo, la Gerusalemme celeste, illuminata dalla luce mistica della gloria divina. Cosí il gotico sale verso il cielo, il peso della volta si decompone alle colonne e al sistema dei contrafforti, le finestre sono altissime.
per saperne di piú e farsi travolgere dalla storia affascinante leggete il libro di KEN FOLLET - I PILASTRI DELLA TERRA
Quando non esisteva la parte della cattedrale con due torri della facciata, si entrava dal sud dove si trova la cosí detta Porta d´oro decorata con il mosaico - ormai restaurato - che rappresenta il Giudizio Universale. Sotto l´immagine di Cristo sta in ginocchio Carlo IV e di fronte sua ultima moglie (ne ebbe ben quattro) Elisabetta di Pomerania. Questa regina era talmente forte che poteva con le mani piegare le spade e ferri da cavallo...Che mogliettina!
CHIESA DI SS. CIRILLO E METODIO
KOSTEL SV.CYRILA A METODĚJE
Resslova 9a, Praha 2 - Nové Město
orari apertura della cripta
marzo - ottobre
mar - dom 9:00 - 17:00
novembre - febbraio
mar - sab 9:00 - 17:00
orari apertura della chiesa
ogni sabato 8.00 - 9.30
ogni domenica 9.00 - 12.00
costo dei biglietti
adulti 75 Kč,- / bambini, studenti, pensionati 35 Kč,- / familiare 150 Kč,-
Questa chiesa barocca fu prima consacrata a san Carlo Borromeo, durante il governo dell ´imperatore austriaco Giuseppe II, primogenito di Maria Teresa d´Asburgo la chiesa fu sconsacrata e poi serví come il magazzino. Solo nel 1935 l´edificio é stato regalato alla Chiesa ortodossa e consacrato ai ss.Cirillo e Metodio.
Oggi la chiesa é conosciuta come il posto dove si sono nascostio autori dell´atentato a Reinhard Heydrich, il governatore del Protettorato di Boemia e Moravia. La cripta della chiesa di san Cirillo e Metodio é stata proclamata il Monumento nazionale, sul muro esterno é stata collocata la lapide attorno alla quale si vedono bene le traccie lasciate dalla sparatoia.
Nell´anno 1941 fu preparata dal governo ceco in esilio a Londra la missione militare nota come "operazione Anthropoid". Il suo obiettivo era l'uccisione del generale delle SS Reinhard Heydrich, responsabile comandante dei territori occupati. A seguito dell' insurrezione del popolo ceco del 28 ottobre 1939 venne mandato per soffocare ogni possibile tentativo di resistenza. Questo "boia di Praga" nel paese presto instauró il regime di terrore. Il governo ceco in esilio a Londra in collaborazione con il movimento della resistenza nazionale non comunista e il governo inglese inventó il piano. La Royal Force inglese (RAF) addestrò dei paracadutisti cechi che erano divisi in due gruppi - il gruppo "Anthropoid", composto dai caporalmaggiori Jan Kubiš e Josef Gabčik l´obbiettivo del quale era l'eliminazione di Heydrich e il gruppo "Silver A", composto da tenente Alfréd Bartoš, il caporalmaggiore Josef Valčik e l' appuntato Jiří Potůček, di supporto ad "Anthropoid" con spionaggio, attraverso la Resistenza Nazionale Ceca.
L'attentato a Heydrich é stato eseguito il 27 maggio 1942, nella curva della via V Holešovičkách, nella zona di Praga 8, Libeň. Gabčík aveva provato a sparare alla macchina di Heydrich che si stava avvicinando, ma il mitragliatore si é inceppata. Allora, Kubiš, ha gettato una bomba a mano nell'auto del generale. Heydrich, gravemente ferito é morto nell'ospedale il 4 giugno 1942. Si é scatenato il terrore contro la popolazione. É stata annunciata una ricompensa di dieci milioni di corone a chi aiutava a trovare gli esecutori dell'attentato, e la pena di morte per coloro che li avessero aiutati. Il giorno dopo i funerali di Heydrich il 9 luglio 1942, i tedeschi hanno raso al suolo il villaggio di Lidice per rappresaglia uccidendo tutti gli abitanti - uomini,donne, bambini. Ma quale é stata la sorte di paracadutisti? Come il posto dove nascondersi é stata scelta la cripta della Chiesa Ortodossa di Cirillo e Metodio a Praga, in via Resslová. Mancava poco e i „magnifici sette" avrebbero potuto salvarsi cambiando il rifugio peró uno dei paracadutisti tra gli ultimi arrivati, Karel Čurda non ha resistito alla pressione dei nazisti e ha tradito i compagni. Il 18 giugno 1942, due battaglioni di SS hanno circondato la chiesa, contro i sette paracadutisti. Gli ordini erano quelli di catturarli vivi. Opálka, Kubiš e Bublik si sono difesi dal patio della chiesa 5 ore, per poter salvare gli altri quattro nascosti nella cripta. Hanno perito tutti e tre, poi i tedeschi hanno trovato il rifugio degli altri. I paracadutisti non si sono arresi, hanno lotato fino all'ultima pallottola, con la quale si sono suicidati per non cadere vivi nelle mani dei tedeschi. . . Infatti le loro ultime parole nella cripta sono state: "Non ci arrenderemo. Mai. Siamo cechi"
Le famiglie di sacrestano, prete superiore e capo del consiglio della chiesa sono stati deportate al campo di concentramento Mauthausen insieme con altre 254 persone, dove sono morti. Il vescovo Gorazd é stato torturato per tre mesi e poi condannato a morte. 26.gennaio 2011 nel cortile della chiesa é stato innaugurato semplice ma impressionante monumento a questi patrioti cechi.L´autrice del monumento é la giovane scultrice Marie Šeborová. Su due lapidi di marmo sono scritti i 294 nomi. Queste persone erano parenti, amici, conoscenti del gruppo di paracadutisti Anthropoid.
CHIESA DELLA MADONNA DI TÝN
KOSTEL PANNY MARIE PŘED TÝNEM
Piazza Staroměstské náměstí - Praha 1 - Staré Město
Ma come si entra? Quante volte ho sentito questa domanda. Come se non bastasse che la facciata principale é nascosta dalle case costruite dopo.
Per facilitare le cose, eccovi la descrizione di come potete entrare. Ci sono due modi, prima per chi arriva dalla piazza.
Passate semplicemente tra i due ristoranti sotto il portico:
Se ne avete bisogno, nel vicolo c´é pure WC
La seconda variante é per chi arriva da dietro della chiesa, dal cortile di Týn. In chiesa si entra...passando il negozio della musica!
Entrate, provate salutare in ceco DOBRÝ DEN e uscite semplicemente dalla porta di fronte. Non preoccupatevi, il signore alla cassa é giá abituato.
La capella della Madonna - il nucleo della futura chiesa che nel 12 sec. diventa la chiesa parocchiale. L´aspetto attuale é gotico, l´inizio della costruzione - metá del 14 sec.La chiesa fu consacrata nel 1380 anche se senza le torri della facciata. Niente di inabituale nel medioevo. Nel timpano si trovava la statua del re Giorgio di Poděbrady e il calice, simbolo degli ussiti. Era molto raro trovare la statua del sovrano vivente nel edificio sacro!
Il calice e la statua furono rimessi dopo il 1620, anno della battaglia sulla Montagna Bianca. Nel 1679 un incendio distrusse il tetto della navata centrale e anche le volte che oggi sono diverse da quelle originali. Al Týn lavorarono entrambi architetti di san Vito - Mattia di Arras e Petr Parléř. L´opera piú bella si trova peró fuori, si tratta del portale nord - la massima espressione della plastica gotica non solo a Praga.
L´interno é piuttosto sobrio rispetto a san Giacomo poco lontano da qui. L´altare maggiore é del 1649 in primo barocco. Allora si usavano spesso due colori, il nero e d´oro. Piú tardi invece sugli altari tipicamente barocchi troviamo piú colori. Il quadro é del famoso pittore boemo Karel Škréta - la Nativitá della Vergine Maria. Škréta studió l´arte della pittura in Italia.
CHIESA DELLA MADONNA DELLA VITTORIA ( BAMBIN GESÚ)
KOSTEL PANNY MARIE VÍTĚZNÉ (JEZULÁTKO)
Via Karmelitská, Praha 1 – Malá Strana
Il nome originale della chiesa era di S.Trinitá. Fu costruita per i luterani tedeschi dall'architetto italiano Giovanni Maria Filippi. Dopo la battaglia della Montagna Bianca, vinta dall´esercito imperiale degli Asburgo la chiesa venne donata ai carmelitani, ricostruita e dedicata alla Madonna della Vittoria. É uno dei appellativi della madre di Gesú collegato appunto con la battaglia della Montagna Bianca nel 1620 che significó per i protestanti boemi una vera tragedia. Secondo la tradizione con l´esercito cattolico dell´imperatore Massimiliano I. Asburgo venne anche il monaco carmelitano scalzo, Domenico, che portó il piccolo quadro Adorazione di Cristo. Prima della battaglia il monaco benedisse in nome di Gesú e della Madonna i soldati e la parte cattolica infatti vinse. Il quadro piú tardi fu portato a Roma e collocato nella chiesa oggi conosciuta grazie al capolavoro di Bernini – Estasi di Santa Teresa. La chiesa si trova in via XX Settembre, inizialmente era dedicata a san Pietro, poi alla Madonna Regina della Vittoria. Il quadro ormai non esiste piú, é stato distrutto dalle fiamme, peró a Santa Maria della Vittoria sono dedicate tre chiese – due a Praga e una a Roma.
Pochi visitatori della chiesa praghese in via Karmelitská sanno perché la chiesa si chiama cosí. Li attira una statuetta di legno alta 40 cm, custodita al secondo altare destro da 1628. É conosciuta nel mondo come “Gesù Bambino di Praga”, portata dalla Spagna dalla nobildonna Maria Manrique de Lara, che venne a Praga a sposare il cancelliere boemo Vratislav di Pernštejn. La leggenda vuole che tanto tempo fa a un frate Gesú apparve come bambino e il frate decise di creare l´immagine. Nella famiglia dei signori de Lara la statuetta si tramandava da madre a figlia e cosí anche Maria Manrique a Praga regaló Bambin Gesú a sua figlia Polyxena. Quella peró non avendo figlie, la regaló al convento dei carmelitani.
Ogni giorno arrivano a pregare centinaia di fedeli cattolici. Chiedono un aiuto in caso di malattie, pregano per la pace, ma molti desiderano avere un bambino. Un giorno sono venuta anch´io, ho pregato e non smetto mai di ringraziare Bambin Gesú per i miei figli gemelli….
CHIESA DI SAN GIACOMO
KOSTEL SVATÉHO JAKUBA
Malá Štupartská 6, Praha 1 -Staré Město
aperto: 9.30 – 12.00 a 14.00 – 16.00
Una delle chiese piú significative a Praga fu fondata dai monaci francescani nel 1232 e piú tardi ricostruita in stile Barocco. Siccome la chiesa é circondata dalle case e davanti non é lo spazio sufficiente non si vede subito come é grande. Infatti questa é la seconda chiesa piú lunga a Praga dopo la Cattedrale di san Vito. Dal punto di vista architettonico si tratta della basilica a tre navate con il presbiterio, il coro barocco e la torre. La facciata é decorata con i tre rilievi di stucco, che rappresentano san Francesco, san Giacomo e san Antonio. É il lavoro del artista italiano Ottavio Mosto di Padova.
Dall´Italia venne a lavorare a Salisburgo e poi a Praga dove anche morí. l´interno della chiesa é molto imponente e ricco con venti altari in legno di ebano e quadri dei pittori cechi. Nella chiesa si celebravano le messe durante eventi importanti. Nel 1378 in chiesa fu esposto sul bellissimo catafalco il corpo del re ceco e imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV. Il catafalco fu circondato dalle 500 candele accese.
Il quadro sull´altare maggiore risale al 1739 ed é di V.V.Reiner
Nella navata sinistra si trova grande tomba barocca di marmo rosso decorata dalle statue. Nella cripta sotto la tomba é sepolto il nobiluomo ceco Wratislav di Mitrovice, canceliere dell´imperatore, l´ uomo molto ricco e cavaliere dell´Ordine maltese. La leggenda vuole che una volta il conte ebbe un brutto sogno che dopo essere stato sepolto si sarebbe svegliato dentro la bara. Questo sogno spaventoso si ripeté ancora due volte. Il conte disse tutto al suo cameriere supplicandolo se dovesse morire prima del suo fedele servitore quello deve trafilarli il cuore con l´ago. Il cameriere promise di esaudire il desiderio macabro perché era vecchio e sicuro che sarebbe morto prima del suo padrone. Ma dalla propria sorte non si puó scappare. Il conte all´improvviso morí a Vienna e il suo corpo fu trasferito a Praga per essere sepolto nella cripta di famiglia. La stessa sera dopo i funerali peró i monaci del monastero adiacente sentirono dei suoni strani come se uscissero dalla cripta. Si spaventarono e decisero di bagnare la lapide che copriva la cripta con l´acqua santa. Ma i suoni continuarono e cessarono solo dopo tre giorni. Qualche anno dopo durante i lavori di restauro la cripta fu riaperta e tutti presenti rimasero di stucco. Il copercchio della bara era finito per terra e il corpo del conte giaceva nell´angolo del vano. Allora fu chiaro quali suoni sentirono i monaci. L´incubo del conte si avverró. Il suo coma era considerato la morte e quando il disgraziato si riprese invano gridó e bussó al soffitto della sua orrenda prigione. ll cameriere tanto amó il suo padrone che non era capace di mantenere la promessa.
L´angelo sulla tomba indica tutti i titoli del canceliere. Ma si nota anche una statua particolare. Si tratta di Crono, padrone del tempo. Ma se si tratta del dio pagano come mai sta in una chiesa cattolica? La morale - nessuno di noi é padrone del suo tempo qui sulla terra...
Il tempo non bada che succede, se uno piange e altro ride, tanto non lo prende nessuno...
Con la chiesa di san Giacomo é collegata ancora una leggenda, o meglio dire la storia educativa. Essa racconta di un ladro punito. Molti anni fa sull´altare maggiore si trovó la statuetta della Madonna la quale era considerata miracolosa. I fedeli venivano a pregare e lasciavano in chiesa omaggi come gioelli e altri oggetti preziosi. Una volto entró in chiesa un ladro e decise di rubare la collana d´oro della Madonna. Finita la messa egli si tratenne per un po´mentre tutti uscivano. Quando la chiesa era vuota si guardó attorno per verificare che non c´era piú nessuno e poi toccó la collana.Nello stesso momento peró si rese conto di non poter piú liberare la mano, come se lo tenesse una forza invisibile. Il ladro dovette rimanere dove era tutta la notte fino alla mattina. Quando la chiesa fu riaperta il giorno dopo il ladro era sempre lí con la collana in mano. La punizione era immediata e molto piú severa che oggi - il braccio del ladro fu tagliato dal macellaio locale. Ancora oggi é appeso, ormai mumificato, sulla retrofacciata a destra dalla porta principale. Un avvertimento esplicito e chiaro, che dite? Immaginate quanti politici sarebbero senza le mani se la punizione si praticasse anche oggi?
CHIESA DI SAN IGNAZIO
KOSTEL SV.IGNÁCE
Karlovo náměstí, Praha 2 - Nové Město
Tipica chiesa barocca costruita da Carlo Lurago nel 1665. Questo famoso architetto italiano costruí anche il colleggio dei gesuiti piú tardi adibito all´ospedale militare. I gesuiti vennero a Praga nel 1556 invitati dall´imperatore Ferdinando II per aiutarlo di convertire i cechi ribelli e farli tornare alla fede cattolica. Successivamente l´ordine diventó estremamente potente e fece costruire le chiese nel nuovo stile barocco arrivato dall Italia. La chiesa di san Ignazio prese come esempio importanti chiese romane tipo il Gesú.
CIMITERO EBRAICO VECCHIO
STARÝ ŽIDOVSKÝ HŘBITOV
U starého hřbitova, Praha 1 - Josefov
Uno dei piú grandi e meglio conservati in Europa, sicuramente vale la pena di visitarlo. Ma entrare in questo cimitero senza conoscerne la storia, non é una buona idea. Può sembrare un luogo decandente, non curato. Le lapidi sono storte, consumate dal tempo, si appoggiano l'una alle altre. Non è stata una scelta: agli ebrei non era permesso di seppelire i loro morti fuori del ghetto e gli era concesso solo quello spazio. Passarono secoli senza che il cimitero fosse allargato ma il numero dei defunti cresceva. Come fare? Per gli ebrei è sacrilegio riesumare le tombe e visto che lo spazio non era sufficiente, ecco la soluzione - si cominció a seppelire negli stratti, una tomba sopra altra. Cosí in alcuni posti si sono creati anche 12 stratti di tombe. Si estima che ci sono circa 12 000 lapidi ma il numero dei defunti é molto piú alto, forse 80 000.
In questo cimitero si seppeliva per 3 secoli e mezzo, la tomba piú vecchia é dal 1439, quella piú recente dal 1787. Poi da Giuseppe II: d´Asburgo fu vietato seppelire nei quartieri popolati entro le mura cittadine. Il cimitero degli ebrei tradizionalisti é molto diverso dal cimitero cattolico. Niente fiori freschi, nessun´immagine dei defunti. Ogni tanto sulle lapidi poggiano dei piccoli sassi. Questo perché nel giudaismo i fiori sono la buona metafora della brevitá della vita . La vita ammoscia come un fiore, la pietra sembra invece meglio addatta per simboleggiare la memoria...perché la pietra non muore. Rispetto i sassi ci sono diverse spiegazioni. Quella storica ricorda i tempi della fuga dall ´Egitto quando fu necessario proteggere il corpo del defunto perché gli animali non potessero raggiungerlo. Cosí si costruivano i tumuli con le pietre. Un sassolino é anche considerato una specie del ricordo e rispetto del defunto infatti i sassi li puó sulla lapide mettere qiunque. Spesso sotto i sassi i visitatori lasciano i foglietti di carta dove scrivono i desideri. Secondo la tradizione lo fanno i parenti quando vanno a pregare al cimitero alla tomba del suo caro perché lui potesse esaudire il loro desiderio.
La religione ebraica vieta raffigurazioni degli esseri umani. Sulle lapidi non sono mai i ritratti dei defunti, ci sono invece diversi simboli che indicano la professione e.g. le forbici per il sarto, la muca per il shochet - macellaio. Ma l´animale come il leone, la carpa, il cervo, l´oca puó significare anche il cognome del defunto. Spesso si incontra la corona che rappresenta un uomo erudito, il grappolo d´uva invece la fertilitá e la saggezza. Sulla lapide decorata con le mani piegate in gesto di preghiera é sepolto un discendente dei Kohen, della famiglia biblica dei sacerdoti. Dove é scolpita la brocca, vi é sepolto un membro dell´altra famiglia importante - i Levi. Oggi, i Kohen sono i primi ad essere chiamati a leggere dalla Torah, i Levi subito dopo di loro.
NOTA: Al Cimitero Monumentale di Milano nella sezione ebraica il cognome LEVI si trova su una buona parte delle lapidi ma addirittura sulle tombe monumentali, appunto.
CITTÁ NUOVA
NOVÉ MĚSTO
Questa parte della cittá puó sembrare non molto attraente per i turisti visto che la maggior parte degli edifici risale al 19 sec. Ma la Cittá Nuova é l´esempio di uno dei piú ambiziosi concetti urbanistici nel 14 sec. Praga doveva rappresentare la Gerusalemme celeste con molti edifici sacri. Alcune chiese sopravvissero fino ai nostri giorni. É possibile che quando il re boemo e imperatore del Sacro Impero Romano Carlo IV. pianificava la Cittá Nuova si ispiró a Roma. Invece di fondare il sobborgo dipendente dalla cittá principale come di solito, la Cittá Nuova fu fondata nel 1348 fin dall´inizio come una cittá tutta nuova due volte piú grande della Cittá Vecchia.
PIAZZA CARLO - KARLOVO NÁMĚSTÍ
Era bravo, il nostro Carlo IV., ed intelligente. Voleva che la sua Cittá Nuova fosse costruita presto, quindi fece informare la gente che chi riesce a costruire la sua casa entro 18 mesi, per 12 anni non dovrá pagare le tasse. U´incentivo medievale molto moderno... Le strade giá allora erano delle stesse dimensioni come oggi, le piazze vennero chiamate a seconda le comoditá con le quali si trafficava. La piazza piú grande fu il Mercato del bestiame (Dobytčí trh), odierna piazza Carlo (Karlovo náměstí). La piazza Venceslao (Václavské náměstí) prima si chiamava il Mercato dei cavalli (Koňský trh). Poi c´erano il Mercato del fieno (Senovážné náměstí), il Mercato della frutta (Ovocný trh), il Mercato del carbone (Uhelný trh). Sia le piazze che i nomi li potete trovare sulla pianta di Praga.
G
GHETTO EBRAICO
U Staré školy 1, Praha 1 - Josefov - www.jewishmuseum.cz
Orari di apertura
invernale 9.00 - 16.30 / estivo 9.00 - 18.00 - aperto ogni giorno TRANNE SABATO e festivitá ebraiche
Giorni di chiusura 2022
17.4 - 2.giorno di Pesah
22.4. - 7.giorno di Pesah
5.6. - 1.giorno di Shavuot
6.6. - 2.giorno di Shavuot
26.9. - 1.giorno di ros Ha-sana
27.9. - 2.giorno di Ros-ha-sana
5.10. - Yom Kippur
10.10. - 1.giorno di Succot
11.10. - 2.giorno di Succot
17.10. - Semini aceret
18.10. - Simchat Torah
Costo dei biglietti 2022
1. Museo del ghetto ebraico (SINAGOGHE CON LE ESPOSIZIONI+ CIMITERO)
adulti 350 Kč,- / studenti 250 Kč,-
2. Sinagoga Vecchio-Nuova
adulti 200 Kč,- / studenti 140 Kč,-
Praga apparteneva sempre ai maggiori centri ebraici in Europa. La storia e le tradizioni culturali degli ebrei praghesi sono uniche. Secondo la leggenda i primi ebrei vennero qui subito dopo la caduta del tempio di Gerusalemme ma dai documenti scritti sappiamo che si stabilirono a Praga solo nel 10 secolo.
Come altrove in Europa la loro vita quotidiana non era mai facile. Il ghetto medievale era separato dal resto della Cittá Vecchia con il muro e gli ebrei non potevano uscire senza il permesso rilasciato dalle autoritá´. Secondo la superstizione antica gli ebrei furono considerati colpevoli dalla morte di Gesú e per questo erano spesso persequitati e isolati. Dovettero anche dall´esterno distinguersi dai cristiani portando un segno sugli abiti. A Praga gli uomini portavano il cappello con sopra una pallina e le donne il copricapo dal quale usciva sulle fronte un ricciolo. Piú tardi un cerchietto giallo era obbligatorio siccome il giallo era considerato il colore dei traditori. Nel 16 secolo durante il governo di Rodolfo II d´Asburgo.il ghetto visse il suo periodo d ´oro. Furono costruite nuove sinagoghe e il municipio.Le cose cambiarono bruscamente sotto il governo di Maria Teresa d´Asburgo che odió gli ebrei a tal punto che li cacció da Praga. 3 anni dopo peró dovette chiamarli indietro perché l´economia sentiva la loro mancanza. Finalmente Giuseppe II, il figlio primogenito di Maria Teresa abolí molti divieti e gli ebrei ottennero i diritti sociali e politici. Le porte del ghetto furono aperte, finí la separazione. Nel 1850 il ghetto fu chiamato Josefov in onore dell´imperatore e diventó la quinta cittá di Praga. I problemi peró rimasero. Alla fine del 19 secolo le condizioni igieniche di Josefov erano disastrose. Ecco cosa hanno scritto i giornali a Praga nel 1887:
Perché viaggiare lontano in Oriente se l´angolo piú trascurato di Istanbul é facile trovarlo in mezzo della capitale del Regno di Boemia… Pure a Bombay indiana le statistiche di mortalitá sono piú favorevoli rispetto a Praga…
Nel quartiere Josefov nelle case malandate allora si stipavano 1821 persone per ettaro mentre nella adiacente Cittá Vecchia vivevano alla stessa unitá 644 persone. La mortalitá nel ghetto era doppia rispetto il resto di Praga. Negli Anni 80 del 19.sec. Josefov non era piú solo la casa degli ebrei praghesi come nel medioevo. Le riforme dell´imperatore Giuseppe II hanno reso possibile cambiare casa e andare a vivere oltre le mura del ghetto. Certo che erano ricchi chi se ne é andato, al loro posto sono arrivati poveri cattolici attirati da affitti bassi.
Josefov in poco tempo é diventato il quartiere malfamato dove si concentravano prostitute, ladri e barboni di ogni genere. Come la luce attira le falene, nelle taverne di dubbia reputazione hanno trovato posto giocattori di carte falsi, scassinatori e ubriachi. Il quadro generale era completato da rigattieri e cartomanti.
Le case erano davvero sovraffollate, ecco un dato dalla relazione dell´Ufficio Igiene: Nella casa n.207 in un vano 4,5 per 2,5 erano costretti a vivere 10 persone – genitori con 8 figli. Del tutto negli 37 appartamenti si stipavano 244 persone alle quali dovevano bastare 4 bagni nel cortile. La minaccia delle malattie contagiose ha mosso le acque, sono stati elaborati i primi piani del cosí detto Risanamento che riguardava600 case sull´ area di 93 000 ettari. Questo grande intervento urbanistico ha mutato radicalmente e definitivamente il volto della vecchia Praga. Ormai solo sulle fotografie e film d´epoca si puó vedere l´aspetto originaledi questo quartiere. Gli abitanti di Josefov hanno acquisito la sistemazione migliore sia a Praga che nella periferia e nel corso del tempo é stata costruita la parte di Praga „móólto per bene“. In mezzo di ghetto di una volta passa la bella via Parigi, via delle grandi firme.Il comune di Praga allora si ispiró a Vienna, Parigi e Londra e decise di demolire quasi intero quartiere. Sopravissero 6 sinagoghe, il cimitero e il municipio ebraico.
Il 15 marzo 1939 la Cecoslovacchia fu occupata dalla armata nazista. Giá alcuni mesi prima Hitler richiedeva il diritto di entrare nel paese per difendere i diritti dei cittadini tedeschi persequitati dai cechi nel territorio chiamato Sudetenland, la zona alla frontiera tra la Germania e la Cecoslovacchia.. Ovviamente era solo la propaganda. La vita quotidiana degli ebrei cambió totalmente. Ma forse perché i nazisti procedettero passo dopo passo molti non si resero conto del pericolo imminente e rifiutarono di emigrare. I nazisti privarono gli ebrei dei diritti civici, dottori, insegnanti e scienziati ebrei non poterono piú esercitare la propria professione, erano licenziati. Giovani ebrei furono cacciati dall´universitá. I negozi erano segnati con la stella e con le scritte JUDE. Tutte le cose di valore furono confiscate - conti bancari, gioelli, quadri, collezioni di francobolli, strumenti musicali, macchine da cucire e scrivere. Agli ebrei era vietato entrare nei primi vagoni dei tram, parchi pubblici, teatri, ristoranti, dappertutto dove era scritto JUDE VERBOTEN - vietato agli ebrei. Dal Sudetenland a Praga continuavano a venire centinaia di persone d´origine ebraica perché cercavano di trovare la nuova sistemazione, magari anche il lavoro. Ma in effetti molte famiglie prima benestanti erano costrette a vivere insieme negli appartamenti piccoli.
Dal 1941 i primi trasporti partirono per Terezín, la cittá nella Boemia settentrionale dove i nazisti aprirono il ghetto. In 4 anni furono mandati a Terezín quasi 70 convogli piene di persone innocenti. Di 45 000 persone 38 000 non tornarono piú.
K
KLEMENTINUM
Praha 1 1. entrata: Křižovnická 190 2. entrata: Karlova 1 3. entrata: Mariánské nám. 5
orario di apertura: da lunedí a domenica 10:00 - 18:00
É il secondo complesso archittettonico per grandezza dopo il Castello. La prima costruzione qui fu la cappella di san Clemente del 11 s, piú tardi i domenicani costruirono il loro monastero poco lontano da qui. Ne 1556 l imperatore Ferdinando II invitó a Praga i gesuiti per aiutarli persuadere cechi di tornare alla fede cattolica. In due secoli i gesuiti riuscirono di creare il complesso cosí vasto comprando altri edifici e terreni. Trasferirono qui anche la libreria dell´universitá di Carlo. Nel 1773 Klementinum aprí l´osservatorio astronomico dove ogni giorno si misurava la temperatura dell´aria e lo scienziato e astronomo Johan Kepler scoprí le leggi del movimento dei pianeti.
Oggi qui c´é la biblioteca nazionale e quella dell´universitá. Ma visto che c´é poco spazio per nuovi esemplari, nel 2006 é stata proclamata la competizione architettonica internazionale. Il vincitore Jan Kaplický presento´il suo progetto che peró era piuttosto contradittorio perché la nuova libreria assomigliava la piovra. Poi é spuntato il problema riguardo i terreni e il risultato é che la libreria ancora oggi aspetta il nuovo progetto.3 anni dopo la competizione non si sa ancora niente. Il progetto di Kaplický era molto inabituale per noi perché i cechi non vedono spesso esempi della cosí detta architettura verde. Questo stile nasce alla fine del 20 sec– per es. la Casa danzante costruita da Frank Ghery o la libreria di Norman Fosters Librery a Berlino
Jan (Johan) KAPLICKÝ
ha lasciato la Cecoslovacchia nel 1968 e si é stabilito in Inghilterra. Prima ha lavorato per Norman Foster e dopo ha aperto il suo studio Future Systems. É molto noto per il suo progetto di Selfridges store a Birmingham, cosí detto Ponte gallegiante a Londra ma anche in Italia ha una sua opera – il museo di Maserati a Modena. Il destino di Kaplický assomiglia ad un film hollywoodiano. In gennaio 2009 ha avuto attaco cardiaco, é caduto in una strada a Praga e in poche ore é morto - lo stesso giorno in cui é nata sua figlia a sua seconda moglie, trentenne. Lui é morto a 70 anni, felice come pochi. Due ore prima della morte teneva in braccio la sua bambina appena nata. La moglie Eliška ha chiamato la figlia Johanka.
KAPLICKÝ IN ITALIA
Nessuno é profeta in patria - come é vero! Mentre il progetto della nuova biblioteca per Praga non é mai stato realizzato, in Italia invece non hanno paura dell´architettura futuristica. In marzo 2012 a Modena é stato inaugurato il nuovo MUSEO FERRARI progettato da Kaplický.
foto e piú info qui
L
LORETO DI PRAGA
PRAŽSKÁ LORETA
Loretánské nám.7, Praha 1 – Hradčany
tel./fax: +420-220-516-740 - www.loreta.cz
orari di apertura: 1.11. - 31.3. lun - dom 9.30 - 16.00 / da 1.4. a 31.10. lun - dom 9.00 - 17.00
costo del biglietto : adulti 150,- Kč / over 70 - 130,- Kč / studenti 110,-Kč / familiare 310,-Kč
Il Loreto di Praga fu costruito come il luogo di pellegrinaggio negli anni 1626 -1631. La parte piú venerata é la Santa Casa, nella quale secondo la tradizione visse a Nazareth la Vergine Maria e dove l'arcangelo Gabriele le annunciò l'Incarnazione del Verbo . Di qui, con San Giuseppe, si recò a Betlemme, dove nacque Cristo. Lasciato infine l'Egitto, dove si erano rifugiati per sfuggire alla persecuzione di Erode, i tre rientrarono a Nazareth, nella piccola casa dell'Annunciazione, in cui vissero 30 anni, fino all'inizio della predicazione di Gesù. Secondo la leggenda quando invasero la Terra Santa i musulmani la Santa Casa fu trasportata dagli angeli a Tersatto, odierno Trieste, e piú tardi a Loreto in Italia. Esiste pure la testimonianza di una monaca la quale avrebbe visto arrivare, avvolta in una nube, la casa di Maria a Nazareth per posarsi sul colle di Loreto. Non a caso la Madonna di Loreto é la Patrona dell'Aeronautica Militare Italiana!
Le legende spesso sorgevano a base dei fatti reali. Oggi si sa che la Santa Casa di Loreto, come del resto tante altre preziose reliquie della Terra Santa, è stata trasportata per nave, al tempo delle crociate. Il fatto che nella vicenda hanno svolto un ruolo chiave i regnanti dell'Epiro, appartenenti alla famiglia Angeli. Fu nel 1294. Nel 17 secolo quando si diffondeva il culto mariano nei paesi cattolici vennero costruite le copie della Santa Casa. Cosí anche a Praga grazie alla nobildonna Benigna di Lobkowitz. Dato il grande numero dei pellegrini piú tardi fu costruito il cortile con le cappelle agli angoli dedicate ai santi Antonio, Francesco, Anna, alla Sacra famiglia, a Santa Croce. La decorazione di stucco sulle pareti esterne di Santa Casa sono state finanziate dall´altra pia nobildonna Maria di Kolowrat. Le scene rappresentano la vita della Madonna e quella di Gesú. Nelle nicchie poi sono collocate le statue dei Profeti e le Sibille. Il significato di tale decorazione é: Tutto il mondo aspetta il Messia -il mondo ebraico e anche quello pagano. La chiesa della Nativitá fu costruita da due famosi architetti barocchi praghesi -padre e figlio Dienzenhofer. Ogni volta che entro in questa chiesa mi viene in mente l´arte di Francesco Borromini il quale é riuscito ad accontentarsi con gli spazi ristretti. Cosí anche i Dienzenhofer hanno costruito una chiesa con le dimensioni molto limitate - hanno avuto a disposizione praticamente pochi metri quadrati - nonostante questo lo spazio interno della chiesa é molto equilibrato. Una sola navata, tre sezioni del soffitto dove le statue degli angioletti con strumenti musicali fanno parte dell´affresco in modo del tutto naturale...
A differenza del Loreto italiano quello di Praga non é piú il posto di pellegrinaggio. Tanto vale la pena di venire qui, comparare la Santa Casa praghese con la vostra vicino ad Ancona, girare attorno alle cappelle. Quella di sant´Anna merita attenzione particolare perché vedere la santa con la barba non capita tutti i giorni...Si, é proprio cosí. Quante volte ho assistito al dialogo tipo -" Hai visto? Che Cristo strano vestito da donna! Come mai?" "E che ne so , sará Cristo ortodosso..."
Niente Cristo, é santa Starosta, di Portogallo, con la parucca e la barba fatta dai cappelli veri. Questafanciulla diventó cristiana e rifiutó un uomo pagano che suo padre scelse per lei come suo sposo. Starosta pregó per tutta la notte perché Dio facesse qualcosa. Il suo desiderio fu esaudito, Dio le fece crescere la barba, nessuno voleva sposarla piú. Ma suo padre si arrabbió e puní la figlia facendola crocifiggere... Vale la pena di salire al primo piano del palazzo loretano dove é allestita la mostra permanente di oggetti liturgici, oreficeria e arte, pietre preziose e ostensori. Si tratta degli oggetti portati alla Madonna di Loreto dai pellegrini nobili sia boemi che stranieri. Fa parte di questo Tesoro di Loreto anche il famoso ostensorio decorato da 6 222 diamanti e chiamato il Sole di Praga. Se si quarda con attenzione e si compara con gli altri ostensori robusti della stessa epoca barocca si nota subito la differenza. Il „sole" é diverso, sembra quasi moderno nelle sue linee pure e semplici con 53 raggi coperti da diamanti. La corona sembra librarsi nell´aria sopra il corpo della Madonna alla quale é attacato in modo quasi invisibile. La bellezza del Sole di Praga é eterna cosí come sono i diamanti che lo abbeliscono....
M
MUNICIPIO DELLA CITTÁ NUOVA
NOVOMĚSTSKÁ RADNICE
Karlovo nám. 1/23, Praha 2 - Nové Město aperto: martedí - domenica 10.00 – 18.00
Il municipio della Cittá Nuova (Novoměstská radnice) fu costruito in breve tempo dopo la fondazione della Cittá Nuova nel 1348, la torre fu completata 120 anni piú tardi in stile rinascimentale. Attualmente negli interni si trova il museo e la torre é aperta al pubblico come tante altre a Praga. L´edificio é molto popolare per matrimoni civili solo che non sono del tutto certa che tutti gli sposini conoscano la storia terrificante di questo luogo. Puó darsi che avete sentito qualcosa della defenestrazione di Praga. Peró ce ne erano di piú e la prima ebbe luogo proprio qui nel 1419 all´inizio delle guerre degli usitti. La parte radicale chiedeva che gli scabini della Cittá Nuova rilascassero i loro compagni imprigionati nei sotterranei del municipio. Gli scabini rifiutarono la richiesta, in piú dalla finestra del municipio qualcuno buttó giú una pietra. I radicali con forza fecero irruzione nell´interno, raggiunsero il primo piano e i 7 disgraziati scabini li dalle finestre buttarono giú dove gli altri avevano preparato il posto per atterraggio - alabarde affilate.
Se passate accanto, sul muro dell´entrata é collocata la vecchia misura di lunghezza chiamata il gomito di Praga. Qui potevano venire mercanti e controllare le loro rispettive misure, in effetti aste di legno, se sono uguali.
MUNICIPIO DELLA CITTÁ VECCHIA
STAROMĚSTSKÁ RADNICE
Staroměstské náměstí 4/1, Praha 1 - Staré Město
orario di apertura: lun 11.00 - 20.00, mar -dom 9.00 - 20.00
costo del biglietto:
1. - Torre
adulti:110 Kč, bambini, studenti, over 65 anni: 80 Kč
2. - Sale storiche, sotterranie, torre - 160 Kč
Il municipio sulla piazza della Cittá Vecchia é una delle costruzioni piú interessanti a Praga. Fu fondato nel 1338 quando il re ceco Giovanni di Lussemburgo regaló al comune il privilegio di autonomia cittadina.Il complesso del municipio creano 4 case successivamente unite tra di loro. Adesso c´é la sede di rappresentanza del sindaco di Praga. Quardando le facciate si nota subito la bellissima finestra tardogotica con la grata decorata con due stemmi. Lo stemma con tre torri é lo stemma di Praga, sopra é collocato quello del Regno di Boemia. Al pianterreno si trova la sala esposizioni e l´ufficio turistico e al primo piano la sala di nozze piú prestigiosa della cittá. Cosí il suo dsignificato ha anche la grata sulla finestra - serve per non far scappare lo sposo prima delle nozze. La torre fu costruita nel 1364 ed é aperta al pubblico ogni giorno. Alla fine della guerra nel 1945 la torre con l´orologio furono quasi completamente distrutte dalle fiamme.
NOTA: al pianterreno si trova Ufficio informazioni - carte di Praga gratuite, diversi brochure ecc.
MONASTERO DI SANT´AGNESE DI BOEMIA + PINACOTECA
ANEŽSKÝ KLÁŠTER
Anežská 12/811 Praha 1 - Staré Město www.ngprague.cz
orario di apertura - mar - dom 10.00 - 18.00
costo del biglietto
adulti 220 Kč,- / over 65, insegnanti con il tesserino, 120 Kč,- / studenti fino a 26 anni - GRATUITO
Chi era sant´Agnese
Agnese di Boemia (Anežka Česká - Praga 1211 - Praga 1282) una religiosa ceca, dell ´ordine di Santa Chiara, fondatrice del monastero e dell'ospedale di San Francesco ed istitutrice dell'ordine dei Crocigeri con la stella rossa, l´unico ordine religioso fondato in Boemia. (řád křižovníků s červenou hvězdou). Figlia del re boemo Ottocaro I (Přemysl Otakar I.) e di sua seconda moglie Costanza d ´Ungheria (Konstancie Uherská), Agnese di Praga era contemporanea di Francesco e Chiara d’Assisi. All´etá di 3 anni venne mandata con la sorella Anna nel monastero cistercense di Trzebnica (Třebnice), e poi in quello premonstratense di Doksany dove ottenne un ´istruzione moto vasta. La sua sorte non era diversa da quella delle figlie reali - con il matrimonio combinato Agnese doveva consolidare l´influenza politica del Regno boemo in Europa del 13 secolo.
La sposa promessa …ben cinque volte
Il primo fidanzamento supponeva l´alleanza della Boemia con la Polonia. Il fidanzato perómorí e Agnese tornó al Castello di Praga. All'età di 8 anni venne promessa in moglie ad Enrico, figlio di 9 anni ed erede dell'imperatore Federico II.di Svevia, e venne inviata alla corte di Vienna per ricevere una formazione adeguata ad una futura sovrana. Neanche questo matrimonio fu concluso, Enrico sposó Margarita di Babenberg. Corre l´anno 1225, Agnese ha 14 anni e torna di nuovo a Praga. Appena quindicenne, deve ubbidire al padre Ottocaro I e sposare il re inglese, Enrico III. Si arriva perfino al fidanzamento ma poco dopo lo stesso Enrico l´annulla. Chissá come si sentiva Enrico (quello menzionato prima) nel matrimonio con Margarita di Babenberg, il fatto é che cominció ad interessarsi di nuovo di Agnese… Il quinto corteggiatore fu addirittura il padre di Enrico, l´imperatore Federico II! Come doveva sentirsi Agnese in tutti quegli anni! L ´incubo finí quando era morto suo padre. Il fratello di Agnese Venceslao I (Václav I.) voleva molto bene a sua sorella e non la costrinse piú di recitare parte della sposina.
Agnese…santa
Colpita dal messaggio di Francesco d´Assisi, Agnese maturò la sua vocazione religiosa. Nel 1232 fondò il primo convento di Frati Minori a Praga, ed annesso al convento un ospedale per i poveri: per la sua gestione, creò una confraternita laicale (detta dei Crocigeri) che nel 1237 venne proclamata dal papa l´ordine religioso. Nel 1234 fondò un monastero di clarisse sulle rive della Moldava e santa Chiara vi inviò cinque delle sue religiose: Agnese stessa vi si ritirò l' 11 giugno, alla festa delle Pentecoste dello stesso anno. In seguito ne divenne badessa e conservò tale carica fino alla morte. Morí il 2 marzo 1282.
Il culto
Agnese di Boemia divenne oggetto di devozione popolare sin dalla sua morte: il 28.11.1874 papa Pio IX. ne approvò il culto e le attribuì ufficialmente il titolo di beata. Un’antica profezia diceva che nei Paesi cechi si sarebbe instaurata un’epoca di pace e bene quando Agnese dei Premislidi sarebbe stata canonizzata. Domenica 12 novembre 1989 la lunga attesa ebbe finalmente termine e Agnese fu proclamata santa dal papa Giovannni Paolo II. in piazza san Pietro a Roma Vaticano. Quattro giorni più tardi, il 17 novembre, ebbe inizio la memorabile “rivoluzione di velluto”, momento in cui a Praga i cittadini, ribellatisi al regime comunista, riuscirono a farlo cadere in pochi giorni.
La costruzione del convento fu inaugurata intorno al 1234 su richiesta della sorella del re ceco Venceslao I. di Agnese Premislide come convento per l'ordinamento delle suore Clarisse. Il monastero di sant´Agnese di Boemia fu la prima costruzione in Boemia completamente nello stile gotico. In prossimità al convento femminile fu costruito il convento maschile, le chiese San Francesco e Santa Barbara (San Salvatore) ed altre costruzioni ecclesiastiche, che non si sono conservate tutte. Nel periodo del governo di figlio primogenito di Maria Teresa, l´imperatore Giuseppe II. nel 1782 il convento fu soppresso. Per alcuni decenni il complesso fu modificato alle dimore per la gente povera di Praga. Alla fine del 19 secolo comincia il cosí detto risanamento cioé la ristrutturazione profonda che per sempre cambió l´aspetto di quest quartiere praghese. Quasi interamente sparí il ghetto ebraico e dopo si procede nel distretto chiamato Na Františku. Dagli anni Trenta praticamente fino agli anni Ottanta al convento si cerca di restiture l´aspetto originale peró secondo dal punto di vista degli architetti puristi. Il movimento artistico chiamato , appunto, purismo storico naque come la reazione allo stile precedente „stradecorativo“, il Liberty. Ai palazzi, castelli e chiese si restituisce l ´aspetto originale togliendo tutto quello che hanno aggiunto gli stili successivi. Per rimanere a Praga posso citare almeno un esempio –la cattedrale al Castello di Praga dove il noto architetto ceco Josef Mocker realizzó la sua visione dell´architettura „pura“. Lo stesso architetto imprese l´aspetto neogotico al castello di Karlštejn nel 1887. C´é chi puó rimanere deluso dopo aver visto il monastero nell´aspetto odierno. Gli spazi interni sono completamente spogli, si sottolineano le forme architettoniche, la volta, le colonne. All´entrata si passa alla cappella delle Vergine Maria con l´arcata a tutto sesto decorata dalle cinque teste scolpite che rappresentano re e regine. Una collonna é terminata con il capitello tipo corinzio. Tra le foglie si trova il piccolo busto della suora clarissa ritennuta il ritratto di sant´Agnese. Il ritratto simbolicamente custodisce l´accesso nella cripta dei re Premyslidi. Come l´esempio per la costruzione della cripta serví la cappella d Saint Denis – il luogo dela sepoltura dei re francesi.
In fondo del presbiterio si trova la lapide sotto la quale é sepolto il re boemo Venceslao I. ( Václav I.) Nella seconda metá del 14 secolo il monastero subí l le modifiche nello stile gotico fiorito chiamato anche „il gotico ceco“. Nel 1556 arrivarono i domenicani i quali fecero verso il 1570 ricostruire il convento delle clarisse in stile rinascimentale mentre gli edifici del convento dei minoriti furono venduti o affittati. Clarisse tornarono nel convento negli anni Venti del 17 secolo. Piú tardi il convento fu parzialmente ricostruito in stile barocco. Attualmente nel convento si trova la collezione della Galleria Nazionale dell'Arte medievale nella Boemia ed Europa centrale 1200 – 1550. (Středověké umění v Čechách a střední Evropě 1200–1550.)
LA PINACOTECA
Oggi il complesso dell´monastero di san Agnese di Boemia ospita la collezione di arte medievale della Galleria nazionale, che evidenzia gli straordinari livelli raggiunti dalle belle arti boeme, specialmente durante i regni dell'imperatore Carlo IV e dei suoi successori. Gli artisti della corte di Praga seppero fondere in maniera originale influenze italiane, francesi e fiamminghe, anticipando lo stile rinascimentale. La prima parte dell´esposizione presenta lo sviluppo della pittura e scultura boema partendo dai quadri a tavola della metá del 14 secolo. Siccome fu solo nel Rinascimento che gli artisti furono riconosciuti come individualitá gli autori vengono chiamati a seconda delle loro opere piú famose (Maesto della Pala di Vyšší Brod – Mistr Vyšebrodského oltáře, Maestro della Madonna di Michle - Mistr Michelské madony). Nella galleria non possono mancare opere di Maestro Teodorico ( Mistr Theodorik), di Maestro della Pala di Třeboň (Mistr Třeboňského oltáře) ed esempi del cosí detto stile bello oppure stile gentile / dolce (Madona svatovítská, Sv. Petr ze Slivice, Varianta Krumlovské madony).
14 secolo
Mentre nel corso del 14 secolo la Boemia e Praga appartennero ai centri importanti dell ´arte europea, nel 15 secolo invece piuttosto accettavano impulsi artistici (Maestro della pala di san Giorgio - Mistr Svatojiřského oltáře, Maestro dell´Arca di Puchner - Mistr Puchnerovy archy, Maestro della Pla di Litoměřice - Mistr Litoměřického oltáře).
15. secolo – inizio 16 secolo
Le opere boeme e morave di questo periodo vengono confrontate con quelle provenienti dai paesi confinanti. Cosí il quadro che rappresenta la Madonna con il bambino dell´autore boemo puó essere paragonato con l´opera di Lucas Cranach il Vecchio.
Stile gentile
In Boemia all'epoca del re Venceslao IV.Lussemburgo (Václav IV lucemburský) figlio di re Carlo IV (Karel IV), nonostante le complicate vicende politiche e religiose, si raggiunse l'apice dello Stile gentile - In pittura e scultura caratterizzato da un'attenzione preminente alla linea, con il movimento ritmico delle pieghe nei panneggi, e da un'idealizzazione spirituale e "purificata" delle fisionomie. Frequente è la produzione delle " belle Madonne", spesso in legno, ispirate a eleganti modelli gotici francesi ma improntate a una maggiore serenità sorridente (come la Madonna di Český Krumlov). Importante è il ruolo del panneggio, che compone ampie falcate sinuose, ora morbide e fluide, ora aguzze e schioccanti, tali da creare giochi di chiaroscuro e masse vaporose che finiscono per assorbire la massa dei corpi.
In pittura fu tipico l'uso di tinte morbidamente sfumate, che sottolineavano con delicatezza le rotondità delle forme. Accanto a questo stile si sviluppò una corrente soprattutto interessata al grottesco, con forzature della prospettiva e dei colori per scopi espressivi: per esempio nella Resurrezione del Maestro degli altari di Wittingau un Cristo efebico si leva dal sepolcro coperto da una sgargiante veste rossa, mentre i soldati addormentati appaiono in grottesche pose caricaturali attorno al sarcofago scorciato secondo una prospettiva distorta.
MONASTERO DI STRAHOV
STRAHOVSKÝ KLÁŠTER
Strahovské nádvoří 132/1, Praha 1 - www.strahovskyklaster.cz
aperto: lun - dom 9.00 - 12.00/ 13.00 - 17.00
costo dei biglietti: adulti 120,- Kč / studenti fino a 26 anni 60,- Kč
Molto tempo fa al punto piú alto sopra la cittá si trovava l´avamposto delle guardie, da qui deriva anche il nome di Strahov. In ceco „strážit" vuol dire „sorvegliare". 1140 - il monastero fu fondato dal principe Vladislao il quale con molta probabilitá lo pensó come il luogo di sepoltura del casato di Premyslidi. Allora si trattava della costruzione piú grande in stile romanico, di pietra, molto piú vasto dell stesso Castello di Praga. Il monastero doveva essere amministrato da agostiniani ma tre anni dopo vennero in Boemia monaci premonstratensi e si insediarono qui. Il loro ordine religioso é uno tra i piú antichi. Fu fondato da san Norberto proveniente da Xanten in Germania. La leggenda vuole che fece la vita del tutto mondana fino al giorno il quale cambió la sua vita. Mentre tornava da una taverna si scatenó il temporale e Norberto per poco non fu colpito dal fulmine. Questa esperienza significó il cambiamento radicale del giovane. Diventó prete e come il predicatore cominció a viaggiare. Piú tardi si stabilí con i suoi seguaci in Francia nella valle Prémontré e lí fondó un nuovo ordine monastico.
Norberto scelse la regola di san Agostino e cercó di rinnovare le idee originali di profonda penitenza. Sei anni dopo diventó il vescovo a Magdeburgo dove dopo la morte nel 1134 fu anche sepolto. Ma quando durante la guerra civile religiosa dei protestanti contro i cattolici furono saccheggiate le tombe dei cattolici, nel 1627 le reliquie di san Norberto furono segretamente trasferite a Praga. Qui governarono gli Asburgo cattolici. Oggi san Norberto appartiene a 8 santi protettori del paese.
Il complesso del monastero subí diverse modifiche dall´originale stile romanico in stile rinascimentale e poi barocco, dopo 1648, l´anno in cui il monastro saccheggiarono gli Svedesi. Nel 18 secolo quasi cessó di esistere. Fu nel periodo del governo di Giuseppe II, il figlio primogenito di Maria Teresa d´Asburgo. A differenza di sua madre, cattolica bigotta, Giuseppe II.non guardó i monasteri di buon occhio, gli sembravano inutili. Ne chiuse una buona parte e ne fece le scuderie, i magazzini, le baracche militari.
Quando i monaci vennero a sapere che l´imperatore Giuseppe II. sarebbe venuto anche da loro, fecero aprire la loro preziosa biblioteca al pubblico. In piú, sopra l´entrata al monastero collocarono il busto dorato di Giuseppe. Avenne il giorno del controllo. Infatti l´imperatore ebbe intenzione di sopprimere il monastero dei premonstratensi come molti altri secondo lui inutili. Ma l´abate locale gli disse che invece di monastero, quello é l´istituto scentifico con la biblioteca pubblica. Le ultime esitazioni dell´ imperatore crollarono quando Giuseppe II. notó il suo busto sopra l´entrata (che ancora oggi si trova lí).
Nel 1950 durante il regime comunista i monaci hanno dovuto abbandonare il convento e sono tornati solo dopo lunghi 40 anni. Oggi ai premonstratensi appartengono due chiese, il monastero, la prelatura, la biblioteca con 200 000 volumi di cui 1 500 incunaboli e 3 000 manoscritti.e edifici adibiti al birrificio e ristorante.
Oggi nel monastero si possono ammirare due bellissime sale
la sala Filosofica e la sala Teologica.
Anche se senza una prenotazione speciale fatta con il largo anticipo,non si entra nelle sale, vale la pena di vedere almeno dal corridoio i posti che tanto piacciono anche ai registi cinematografici. Chi ha visto il film con l´attore scozzese Sean Connery La lega degli uomini straordinari, oppure il film americano Un principe tutto mio ha visto anche una delle sale. Nel film americano del 2005 Revelations la sala Filosofica pretende con successo di essere la Biblioteca Vaticana, la stessa sala la girano agenti segreti nel Casino Royal.
La sala filosofica é lunga ben 32 metri e larga 10, alta 14 metri, l´architetto é Ignazio Palliardi. Sul soffitto si puó ammirrare il grande affresco Il cammino spirituale dell´umanitá, opera del pittore viennese Maulpertsch. Con un solo apprendista riuscí a finire l´opera in 6 mesi. Bellissimi gli scaffali di legno di noce. Per non segare le loro parti superiori il soffitto era addirittura alzato altrimenti non si sarebbe potuto strasferire qui la completa biblioteca di un altro monastero premonstratense di Louka, in Moravia. Ci sono 42 000 volumi.
La sala teologica risale al 1723 e come giá dice il nome, ospita i libri teologici. Le pitture murali sono opera di uno dei membri dell ´ ordine, Siard Nosecký, autoritratto del quale é collocato vicino alla finestra. 25 affreschi rappresentano la conoscenza della vera saggezza mediante la fede. Nella sala si trovano 18 000 volumi, c´é la colezione delle bibbie in diverse decine di lingue.
Uno dei manoscritti piú preziosi é l´Evangellario di Strahov del 10 sec. proveniente dala scuola di Treviri. É scritto in latino su 218 fogli di pergamena ed é riccamente illuminato.
MUSEO NAZIONALE
NÁRODNÍ MUZEUM
Václavské náměstí 68, Praha 1 - Nové Město
Non esiste nella Repubblica Ceca l´edificio museale piú grande del Museo Nazionale di Praga e non ci si puó immaginare la Piazza Venceslao senza questo palazzo enorme decorato dalla tipica cupola verde. Eppure era cosí. Giá nel Medioevo esisteva qui la piazza delle stesse dimensioni chiamata Mercato dei cavalli. Al posto dell´odierno museo si alzava la Porta dei cavalli incorporata nelle fortificazioni della Cittá Nuova (Nové Město) e dietro si estendevano le vigne. Si, proprio cosí – nella cittá della birra si coltivava l´uva! Era il re boemo ed imperatore Carlo IV a portarla dalla Francia. Delle vigne si é conservato solo il nome del quartiere - VINOHRADY (quartiere delle vigne, appunto).
Il museo é stato fondato nel 1818 sotto il nome che diceva tutto: Museo patriotico nella Boemia. Non dimentichiamo che allora la Boemia faceva parte dell´Impero austriaco. Nell ´anno rivoluzionario di 1848 é cambiato il nome a Museo boemo e da 1854 ancora a Museo del Regno boemo. Un esempio perfetto dello svilupo del patriotismo ceco. All´inizio le collezioni, spesso doni dai ricchi privati erano esposte nei palazzi Sternbersk e Nostický. L´edifico principale in piazza Venceslao é stato inaugurato nel 1890 secondo i piani dell ´architetto ceco Josef Schulz. Si tratta del tipico esempio dello stile neorinascimentale. Il Museo Nazionale ha un „fratello maggiore“. Costruito qualche anno prima sulla riva destra della Moldava nello stesso stile, altrettanto bello, imponente, con lo stesso „cognome“. Senza quell´edificio Praga non sarebbe Praga. Avete indovinato? Bravi, É proprio ……. Teatro Nazionale
Nel tardo pomeriggio Il 16 gennaio del 1969, nel centro di Praga, un ragazzo si ferma ai piedi della scalinata del Museo Nazionale, si cosparge di benzina e si da fuoco. Rimane lucido durante i tre giorni di agonia rifiutando ogni sedativo per poter spiegare ai medici il perchè del suo martirio. Il 25 gennaio 600 000 persone provenienti da tutto il paese arrivano al suo funerale Quel ragazzo diventerá uno dei simboli della rivolta praghese soffocata dai carri armati dell'Unione Sovietica. Il suo nome é Jan Palach.
Dalla metà degli anni sessanta in tutta la Cecoslovacchia cresceva malcontento verso il regime comunista. All'interno dello stesso Partito Comunista il gruppo dei riformisti il cui leader era Alexander Dubček cercó di ottenere una maggiore libertà politica, di stampa e di espressione pur mantenendo il sistema economico collettivista. Questo "Socialismo dal volto umano" fu visto dai sovietici come una grave minaccia all'egemonia dell'URSS sui paesi del blocco orientale. Prima cercarono di fermare o limitare le riforme in mezzi diplomatici, poi, fallito ogni tentativo, iniziarono a preparare l'invasione militare. Nella notte fra il 20 e il 21.8. 1968, i soldati di 5 paesi del Patto di Varsavia su circa 600.000 uomini invasero il paese. L'invasione venne dai russi spacciata come aiuto fraterno. In tutto il paese le molte proteste erano finite soffocate nella violenza e molti morirono negli scontri con le truppe. Jan Palach allora studiava filosofia ed era rimasto affascinato dalle idee di libertà circolate nella breve Primavera di Praga. Poi l'invasione dell'Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, la repressione, i militari in città, la censura e la fine della primavera liberale, ghiacciata dall'inverno comunista. In quel momento finisce anche la giovinezza di molti ragazzi che avevano creduto in quel processo di democratizzazione e destalinizzazione. Jan Palach portava con se una lettera, che non volle bruciasse con lui. Venne letta subito dopo la sua morte.
"Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo é costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, é mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zprávy (giornale delle forze di occupazione sovietiche). Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non dará un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerá".
Firmato: la torcia numero uno
Altri studenti, tra cui l'amico Jan Zajíc, Josef Hlavatý, Miroslav Malinka, Blanka Nacházelová, Evžen Plocek seguirono il suo esempio e si tolsero la vita, nel silenzio degli organi d'informazione, controllati dalle forze d'invasione. Dopo lunghi 20 anni possiamo pronunciare a voce i nomi di questi eroi sacrificatisi in nome di libertá e democrazia. Oggi sul marciapiede davanti al Museo Nazionale precisamente al posto dove il 16.gennaio 1969 si immoló la prima torcia umana si trova la croce di bronzo.
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PALAZZO GOLZ KINSKI
PALÁC GOLZ KINSKI
Staroměstské náměstí, Praha 1 - Staré Město
spazi espositivi della Galleria nazionale
Uno dei palazzi piú belli dello stile Rococó costruito nella seconda metá del 18.secolo dall ´architetto italiano Anselmo Lurago. Quardando bene il palazzo, si vede subito che non é nella stessa linea con gli altri edifici , invece é un po´ sporgente. Ci sono piú versione perché é cosí. Una dice che il consiglio comunale non permise una tale posizione ma il proprietario voleva a tutti i costi far vedere come é ricco e importante - in breve VIP d´epoca. Cosí riuscí di corrompere tre membri della giuria con una bella somma . Prima dell´inizio dei lavori al posto fu alzata una cancellata di legno, cosí nessuno notó cosa succedeva al cantiere. Quando finalmente qualcuno del consiglio comunale si accorse che qualcosa non andava, il palazzo era quasi finito. Il proprietario fu chiamato al tribunale ma siccome mostró il permesso edile fu prosciolto. Quei tre impiegati corotti invece finirono male, impiccati sulla piazza della Cittá Vecchia. Se fossero nati due secoli piú tardi avrebbero potuto farsi una bella vacanza, non é cosí?
PALAZZO LANTERNA
PALÁC LUCERNA
Václavské náměstí, Praha 1 - Nové Město
I praghesi chiamano questo posto semplicemente Lucerna (Lanterna). É uno dei posti molto popolari tra gli abitanti della capitale, si va a ballare, ai concerti, al cinema, ormai ci sono tanti café e negozi nuovi. Il palazzo Lucerna é stato costruito tra gli anni 1907 - 1920 al posto poco addatto perché nel sottosuolo ci sono gli strati delle sabbie mobili. Infatti durante la costruzione una parte del palazzo é crollata e tre operai sono periti. Era necessario di cambiare procedure di lavoro. Per la prima volta a Praga é stato deciso di usate la costruzione del cemento armato. La costruzione della prima parte del complesso che dá alla via Vodičkova, é stata esequita nel 1908, la parte opposta orientata verso la via Štěpánská, é stata finita solo dopo la prima querra mondiale. Il busto del costruttore lo trovate nella nicchia sopra la scala che sale al ristorante. Era il nonno del nostro ex presidente Václav Havel. Negli anni Venti frequentavano il palazzo Lucerna imprenditori, intelettuali, scienziati, gente colta. Come primo é stato aperto il ristorante Jokohama da uno degli scienziati esperti di studi giapponesi. Qui a Lucerna si trovavano anche gli studi cinematografici gestiti sempre dalla famiglia Havel.
Nel 1992 il palazzo Lucerna é stato restituito a Václav Havel e a suo fratello Ivan Havel. Il palazzo é costruito in stile modernista ma ci sono anche gli elementi romanticizzanti che assomigliano un po´all´architettura araba. Anche dopo la prossima ricostruzione il palazzo dovrebbe unire la vita sociale, economica e culturale come ha sognato il costruttore Vácslav Havel all´inizio del secolo scorso. La Lucerna ha avuto il ruolo importantissimo nella cultura cecoslovacca e ceca. Qui si sono esibiti Fjodor Šaljapin, Louis Armstrong, Maurice Chevalier, Enrico Caruso, Emma Destinová, Ella Fitzgerald e tanti altri. Ormai per tre generazioni dei praghesi é il posto davvero speciale. Nella sala grande si svolgono balli tradizionali e centinaia di migliaia praghesi - me compresa - ricordano con nostalgia il loro ballo dell´esame di maturitá. Le file davanti alla guardaroba, l´aria un po´pesante, soprattutto ai balconi, niente aria condizionata allora, il rumore degli adolescenti imbarazzati mentre cercano di "ballare" sulla pista, le prime sigarette fumate oppure i primi baci, nascosti dietro le colonne di marmo....
PALAZZO LOBKOWICZ
LOBKOVICKÝ PALÁC
Pražský hrad, Jiřská 1, Praha 1
L´unico palazzo privato al territorio del Castello di Praga che di nuovo - dal 2002 - appartiene alla famiglia Lobkowicz. Perché visitarlo? A differenza dal Castello di Praga non vedrete gli interni vuoti ma appartamenti arredati con mobili d´epoca. La collezione di quadri di Lobkowicz é una tra le piú vaste in Europa, nel palazzo potrete ammirare ritratti dei memri della famiglia ma anche personaggi illustri d´epoca come Filippo II e Rodolfo II. Il capolavoro assoluto é olio su tavola La Fienagione di Pieter Breugel il Vecchio del 1565. Nella versione italiana di Wikipedia é scritto erroneamente che il quadro si trova nella Galleria Nazionale ma come vedrete, se visiterete il palazzo Lobkowicz, non é cosí. E poi splendidi servizi da tavola, armi da caccia riccamente decorati, strumenti musicali d ´epoca e spartiti originali di Mozart e Beethoven. Come mai? Uno dei conti Lobkowicz era il mecenate del giovane compositore tedesco. Giá, parlando della musica - se vi piace la musica classica, potete partecipare al concerto proprio qui. Ogni giorno alle ore 13.00 nel palazzo suona la musica dei compositori piú famosi.
Tanto per sapere - visitare sia il museo che il concerto é piú conveniente, e lo éancora di piú presentando voucher di sconto. Se decidete contattarmi per visitare Praga insieme con la guida autorizzata, lo sconto é assicurato. Ma potete anche chiedere il voucher via mail e io Ve lo manderó, basta stamparlo.
Per sapere di piú del palazzo Lobkowicz BLOG D´AUTORE
PALAZZO STERNBERG
ŠTERNBERSKÝ PALÁC
Hradčanské náměstí, Praha 1 - Hradčany
Chi erano gli STERNBERG
alta nobiltá d´origine boema menzionata giá nel 12 sec. Il castello Český Šternberk (versione ceca del nome) , costruito sulla collina sopra il fiume Sázava, affluente di Vltava, esiste ancora oggi. Molti membri della stirpe lasciarono traccie significative nella storia di Boemia e quella di Praga – come politici, militari, ecclesiastici, la nobildonna Kunhuta diventó addirittura la regina di Boemia, sposatasi con il re Giorgio di Poděbrady nel 15 sec. Lo stemma degli Šternberg, la stella d´oro a 8 punti si riferisce ai cosidetti stemmi parlanti - in tedesco Stern vuol dire la stella, ; Berg invece la collina. L´iscrizione in latino sullo sfondo azzurro "Nescit occasum" si traduce come "non tramonta mai" ,cioé la stella che porta fortuna alla stirpe.
LA STORIA DEL PALAZZO
Il palazzo in stile barocco profano a due piani apparteneva alla famiglia nobile boema, Šternberk appunto, dal 1690. Piú tardi venne allargato, tra gli architetti si presumono quelli italiani come Alliprandi, Martinelli o Jan Santini Aichel. Nel 1707 il palazzo diventó uno dei piú belli in stile barocco in Boemia. La facciata principale peró si apre verso l´ ovest e ci si arriva percorrendo la viuzza stretta al fianco del Palazzo arcivescovile.
Nel 1811 compra il palazzo la Societá patriotica amici dell´arte, aggiunge nel 1842 l´ala meridionale in stile tardo classicismo, arrivano i primi quadri dalle collezioni private. Il secondo nome del palazzo - Ernestinum – é collegato con Ernestina Ausperg, la donna con il cuore aperto la quale si dedicó a beneficenza. Nelle sale del palazzo fu aperto Istituto per le persone con le malattie mentali. 1918 – 1947 – il palazzo appartiene alla Armata cecoslovaccha, c´é la scuola militare 1947 – la Galleria Nazionale diventa il nuovo proprietario.
PIAZZA DELLA CITTÁ VECCHIA
STAROMĚSTSKÉ NÁMĚSTÍ
Praha 1 - Staré Město
Il vero e proprio cuore di Praga. Giá nel 12 secolo qui si trovava il mercato piú antico della cittá e il crocevia delle vie commerciali dal est all´ovest. Grazie alla posizione conveniente a Praga arrivavano commercianti da tutta l´Europa. Sulla Piazza della Cittá Vecchia si svolgevano e si svolgono ancora gli eventi piú importanti della storia ceca sia gloriosi che tragici. Lo spettacolo piú tragico che colpí l´anima di tutta la nazione si svolse qui il 21 giugno 1621, quando qui furono decapitati 27 membri dell ´insurrezione contro gli Asburgo. Ancora oggi sul marciapiede al fianco del municipio si vedono 27 croci e quella data. I nomi delle vittime poi sono scolpite nella lapide collocata sul muro del municipio.
Alla fine della seconda querra mondiale i nazisti hanno bruciato quasi intero municipio e anche orologio astronomico era danneggiato. Infatti, guardando l´edificio dalla direzione dalla via Celetná ci si nota l´ala mancante che fino a 1945 copriva lo spazio dove oggi si estende il parco. La piazza peró ha vissuto anche i momenti di pura felicitá quando nel 1998 la squadra ceca di hockey su ghiaccio ha vinto la medaglia d´oro a Nagano in Giappone. Il comune ha fatto installare in piazza il megaschermo, i tifosi impazzendo di gioia quasi hanno fatto cadere la statua di Jan Hus.
PIAZZA VENCESLAO
VÁCLAVSKÉ NÁMĚSTÍ
Praha 1 - Nové Město
é qualcosa tra la piazza e il viale lungo quasi 700 metri e largo 60. Nel 14 secolo questa era la piazza piú grande della Cittá Nuova chiamata allora Mercato dei cavalli.
Quando il nostro re e l´imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV. fondó la Cittá Nuova, il territorio della cittá crebbe del 180% e dopo Roma e Constantinopoli Praga divenne la terza cittá piú grande in Europa. Solo dal 19 secolo la piazza é chiamata Venceslao in omaggio del nostro santo nazionale. Venceslao visse nella prima metá del 10 secolo a Praga e fu cresciuto dalla sua nonna Ludmila, una delle prime cristiane in Boemia. Drahomira, la madre di Venceslao invece era pagana e indignata dal fatto che stava perdendo influenza a suo figlio. Cosí come raccontano le cronache pagó due omicidi e fece strangolare la suocera. Piú tardi fu ucciso anche Venceslao mentre si recava alla messa. Dopo la sua morte fu proclamato martire e santo protettore del paese. La statua equestre di bronzo, lavoro dello scultore ceco Josef Václav Myslbek é del 1913. Il famoso scultore ha potuto lavorare secondo il modello originale, ha avuto a disposizione la spada, l´elmo e le parti della armatura risalenti ai tempi di san Venceslao. Le statue attorno al monumento sono sant´ Agnese Boema, santa Ludmila, san Adalberto e san Procopio
Della piazza Venceslao si dice che non dorme mai. Specialmente giovani volentieri scelgono lo spazio dietro la statua equestre di san Venceslao come punto d´incontro con gli amici e lo chiamano sotto la coda. Percorrendo tutta la piazza Venceslao fino in fondo a destra si trova un edificio alto di vetro con la scritta sopra: BAŤA. Sí, si scrive proprio cosí, con l´accento sulla T (háček in ceco). Perché é scritto cosí solo in Repubblica Ceca? Quasi tutti i miei clienti stranieri non lo sanno ma il fatto é che il fondatore della famosa azienda di calzature é nato in Moravia, nella cittá di ZLÍN cioé in una delle reggioni dell´allora Cecoslovacchia e il cognome BAŤA si scrive proprio cosí.
Per saperne di piú: voce ESCURSIONI FUORI PRAGA - ZLÍN
La piazza é anche il simbolo della storia nazionale perché vide gli eventi piú importanti del 20 secolo. La proclamazione della Repubblica cecoslovacca nel 1918, truppe naziste nel 1939.
Alla fine della 2. guerra mondiale in maggio 1945 i praghesi acclamarono l ´Armata rossa che venne a liberare Praga. In agosto 1968 peró arrivarono gli stessi carri armati e quella volta soffocare la contrarivoluzione che in effetti non esisteva. Perció quando i praghesi si sono svegliati il 21.agosto e hanno trovato i carri armati per strada nessuno capiva cosa succedeva - tanto meno i soldati russi stessi.
La invasione ufficialmente era chiamata l´aiuto fraterno ma lo scopo era di fermare il processo democratico nella Repubblica cecoslovacca conosciuto come la Primavera di Praga. Perché l´unione sovietica non fosse considerata l´unico invasore nel paese sono entrati anche soldati di altri 4 paesi - della Polonia, Germania dell´est, Ungheria, Bulgaria. La gente si riuniva sulle strade e siccome la lingua ceca e quella russa sono molto simili si cercava di far capire ai russi come stanno le cose. L´atmosfera era tesa, c´erano anche vittime. Il paese é cominciato a piegarsi,la gente a rassegnarsi. Ma non tutti. 16.1.1969 é arrivato a Praga un giovane studente dell´Universitá Karlova Jan Palach e si é dato fuoco davanti al Museo nazionale. Il suo gesto estremo doveva svegliare la coscienza del popolo. Il ragazzo soffre tanto e muore il terzo giorno in ospedale. Ai suoi funerali hanno partecipato piú di 600 000 persone...Un mese dopo Jan Zajíc diventa fiaccola numero 2.
Il "grande fratello" peró non mollava, per 30 anni rimaneva il paese modello per la Cecoslovacchia. 28 marzo 1969 la squadra di hockey cecoslovacca ha vinto il campionato del mondo e ha battuto quella russa. La vittoria era considerata una piccola vendetta per l´occupazione, in piazza Venceslao sono venute decine di migliaia di praghesi. Un gruppo di provocatori ha rotto le vetrine della compagnia di bandiera russa Aeroflot. Era il pretesto per il governo di reagire restringendo ancora piú il regime totalitario - é cominciato il periodo della cosí detta normalizzazione.
Solo in novembre 1989 una settimana dopo la caduta del muro di Berlino la gente é venuta qui di nuovo e stavolta era per liberarsi dal regime communista. La "rivoluzione di velluto" ha fatto si che finalmente dopo lunghi 40 anni é tornata lalibertá e democrazia anche da noi.
Fino a dicembre 1980 sulla piazza Venceslao passavano i tram, poi le rotaie sono state tolte e attualmente l´unico mezzo pubblico lungo la piazza qui é quello che non si vede - la metropolitana. Nei pressi della statua di san Venceslao si trova la stazione MUZEUM, incrocio delle linee A e C, in fondo si trova MŮSTEK dove si incrociano la A e la B.
La piazza Venceslao ha una particolaritá - le case non sono numerate come di solito nelle piazze, cioé la linea continua dei numeri civici in giro ma sul lato destro si trovano numeri pari, a sinistra numeri dispari. Sembra una banalitá ma la piazza ha quasi 700 metri e ho visto tante volte turisti smarriti trascinare valigie da una parte della piazza all´altra (certo, quei poverini che non possiedono GPS nel cellulare).
PONTE CARLO
KARLŮV MOST
Sará senza dubbio il simbolo piú noto di Praga. É uno dei ponti piú belli e piú antichi d ´Europa. Il fiume Moldava sembra tranquillo e romantico ma non era sempre cosí. Quando non esistevano le dighe, le acque non regolate uscivano spesso dalle rive e ponte Carlo diventava vittima delle alluvioni. Meno male le superó tutte. Il suo predecessore di legno fu distrutto cosí come il ponte di Giuditta del 13 secolo. Quello era giá di pietra ma crolló anch´esso.
Il ponte Carlo fu costruito su ordine del re ceco Carlo IV nel 1357. Grazie ai documenti conservati sappiamo anche la data, il 9 luglio e ora precisa della fondazione - alle 5:31. Tutti i numeri sono dispari e se si scrivono uno dopo altro, si crea la linea numerica, una specie di piramide: 1 3 5 7 9 7 5 3 1 Questa data era scelta dagli astronomi della corte di Carlo IV. non a caso. Doveva portare al ponte la fortuna affinché nessun alluvione lo portó via. All´inizio il ponte fu chiamato semplicemente di Praga o di pietra, il nome di Carlo ricevette solo nel 1870 in omaggio dell´imperatore.
Il ponte é lungo 500 metri e largo quasi 10 metri. É costruito sulle 16 arcate di pietra arenaria e decorato dalle 30 statue barocche che rappresentano i santi cattolici. É la combinazione unica dei due stili, il gotico e il barocco con il Castello di Praga sullo sfondo. Nel passato il ponte faceva parte della Via reale (vedi la voce) e re boemi passavano qui al Castello. Il ponte serví come il mercato all´aperto, qui si svolgevano tornei cavallereschi, era il posto dove venivano giustiziati criminali e mercanti disonesti per punizione bagnati in fiume nei cesti di vimini. Con il ponte Carlo sono collegate alcune leggende interessanti. Praga visse due periodi d´oro. Il primo ai tempi di Carlo IV, nel 14 secolo. Сarlo IV. fu sicuramete il miglior re boemo. Amava Praga e ne fece la capitale culturale d´Europa centrale. Carlo IV. fondó l´universitá, la cattedrale di san Vito, la fortezza Karlštejn e il ponte di pietra che attraversava la Moldava. La prima leggenda racconta appunto della sua costruzione.
leggenda delle uova per il ponte.
Carlo IV, figlio di Giovanni di Lussemburgo, viaggiava molto. Nel 1355 fu elletto il re di Lombardia, piú tardi l´imperatore del Sacro Romano Impero. In Francia, in Germania e in Italia Carlo IV. cercava l´ispirazione nelle grandi cittá al campo di architettura. Capiva bene che il futuro ponte di Praga deve essere costruito in modo tale da poter resistere alle alluvioni. Ordinó allora ai muratori di aggiungere nella malta ingredienti speciali come albumi delle uova, vino rosso e farina. Ma a Praga non era possibile trovare la quantitá necessaria delle uova perció il re si rivolse alle altre cittá di Boemia con la richiesta di mandare a Praga le uova fresche. Tutti si affrettarono di effetuare l´ordine. Mandó delle uova anche la cittá di Velvary della Boemia meridionale. Ma siccome le strade dirette verso Praga erano piene di buche i cittadini decisero di bollire prima tutte le uova perché il carico fragile non si rompesse. Questa loro idea „geniale" fece divertire tutto il paese per parecchio tempo...
Ogni statua al ponte ha qualche sua storia curiosa. Ma la statua piú popolare é al 100% quella di Giovanni Nepomuceno (Jan Nepomucký). Molti gruppi turistici si fermano davanti alla statua. Appena la guida finisce la spiegazione, comincia lo spettacolo. Turisti si avvicinano uno dopo l´altro al piedestallo e toccano il rilievo di bronzo affinché si esaudiscano i loro desideri. Perché proprio qui? Ce lo spiega la
leggenda di san Giovanni Nepomuceno.
Giovanni Nepomuceno visse a Praga nel 14 secolo. Finí gli studi alla facoltá di teologia, viaggió per alcuni anni e quando tornó a Praga diventó presto un noto prete. Secondo la leggenda Giovanni fu anche il confessore della regina Sofia, nuora di Carlo IV. moglie di suo figlio Venceslao IV. Purtroppo il re Venceslao IV. non era per niente bravo come suo padre, amato e stimato da tutto il paese. Venceslao IV. invece amava bere, era collerico e anche sospettoso. Gli sembrava strano che sua moglie andasse a confessarsi ogni giorno e chiese da Giovanni il segreto confessionale. Quando Giovanni, da buon prete, rifiutó, Venceslao IV arrabiato ordinó di torturare il prete e poi buttarlo dal ponte Carlo nel fiume. Per la morte dell´uomo innocente Praga fu colpita da un´alluvione disastrosa, un ´arca del ponte crolló e sull´acqua apparsero cinque stelle dorate.
Ma che cosa é successo davvero? Come sempre la leggenda si intreccia con la veritá. Il fatto é che Giovanni veramente finí la sua vita cosí nelle acque di Moldava. La ragione peró non era tanto il segreto confessionale quanto il conflitto tra il re e l´arcivescovo praghese. Giovanni diventó una delle vittime di questo scontro. Il corpo del prete disgraziato fu ripescato e sepolto in un posto segreto. Oggi la sua tomba peró si trova al posto di altissimo prestigio, nella cattedrale di san Vito al Castello di Praga. Questo grazie ai gesuiti - erano loro che sono riusciti a far proclamare Giovanni Nepomuceno santo, in un posto di altrettanto prestigio, nella basilica di san Giovanni a Laterano. Correva l´anno 1739. Ancora oggi nella basilica lateranense nella seconda cappella a sinistra si puó vedere l´immagine del santo, il suo corpo galleggiante sulla superficie della Moldava. Gli angioletti tengono la corona di cinque stelle. Quello ché é piccante nella storia di uno di 8 santi protettori della Boemia é il fatto che Giovanni fu considerato santo anche molti anni prima della santificazione stessa.
Nel 1719 é stata aperta la bara con il corpo di Giovanni Nepomuceno ed é stato trovato un tessuto rosastro che dalle autoritá era considerato la lingua (molti anni dopo é stato accertato che si trattava del tessuto del cervello). Il ritrovamento era spiegato come la prova che Giovanni era santo, come altrimenti avrebbe potuto conservarsi la sua nigua che non ha svelato il segreto confessionale? L´abate del monastero di Žďár nad Sázavou, grande veneratore di Giovanni, decise di cominciare con la costruzione della chiesa e dedicarla al santo...che il santo non lo era affato. É vero che il processo della santificazione era avviato, ma abate precipitá la cosa. D´altra parte grazie al suo entusiasmo é stata costruita una delle chiese piú particolari e belle che esistono nella Repubblica ceca. Non sono grazie all´abate, soprattutto grazie all´architetto - il famoso Giovanni Santini Aichl. Anche lui ha visto nel ritovamento della "lingua" del santo il gesto divino - incitazione -costruite la chiesa al mio martire. E cosí é stato. Nel 1722 la bellissima chiesa sulla Montagna verde é stata consacrata. Si tratta di capolavoro di Santini, geniale architetto che come nessun altro ha saputo di unire il barocco con il gotico, a tal punto che ha creato addirittura lo stile dello stesso nome - il barocco gotico. La Repubblica ceca ha 12 siti scritti nell´elenco del Patrimonio culturale dell´Umanitá di Unesco. La chiesa di san Giovanni Nepomuceno a Zelená Hora é tra di loro...
Una ventina di metri dalla famosa statua sulla spalletta del ponte si trova la croce metallica circondata dalle cinque stelle.
Proprio da qui Giovanni fu buttato nel fiume. Se con le dita toccate tutte le stelle il vostro desiderio segreto sicuramente si avverrá. Ma che cosa é successo con l´arca crollata del ponte Carlo? Ne racconta la
leggenda del architetto ambizioso
É passato tanto tempo dalla morte dell´innocente Giovanni Nepomuceno e nessuno riuscí a riparare il ponte. Tutto quello che fu costruito di giorno, di notte portó via la corrente e nessuno sapeva piú cosa fare. Finalmente un giorno arrivó un giovane architetto molto ambizioso. Disse a tutti che per lui é il gioco da bambini. Cominció a lavorare e infatti, la sera una buona parte dell´arca fu fatta. L´uomo restó al ponte fino a mezzanotte per vegliare quando alle dodici in punto tutto il suo lavoro crolló nel fiume come tante altre volte. Davanti all´architetto apparve il diavolo e disse: "Il tuo sforzo é inutile fino a quando non dico io nessuno ce la fará. Ma se vuoi ti aiuteró e non voglio neanche la tua anima. Mi basta l´anima di colui che il primo passerá il ponte riaperto".
L´architetto voleva soldi e gloria e pensó alla vergogna se non sarebbe riuscito ricostruire quella arca. Cosí fece il patto. Il diavolo mantenne la promessa e dopo breve tempo il lavoro stava per finire. Il costruttore ordinó di sorvegliare il ponte e non far passare nessuno prima che lui lo permetesse. Ebbe giá un idea, voleva portare al ponte il gallo. Ma non é facile sconfiggere il diavolo. Quello si travestí da muratore e bussó alla porta della casa dell´architetto. Alla sua moglie incinta disse che il marito fu ferito in modo grave. La donna spaventata corse subito al ponte, la guardia la lasció passare. Quando l´architetto vide sua moglie capí subito cosa vuol dire e che il gallo non serviva piú. Alla moglie comunque disse che era un equivoco, lui stava bene e sarebbe tornato al piú presto possibile. Il ponte fu riaperto e la festa duró fino alla sera. Quando finalmente l´uomo tornó a casa gli dissero una notizia terribile. Sua moglie partorí il figlio morto e lei stessa stava morendo. L´architetto si tormentó, si diede colpa, alla fine lasció Praga e non tornó piú.
Da quel giorno l´anima del bambino non battezzato si librava sopra il ponte e nei giorni freddi tossiva e starnutiva. Una mattina autunnale attraversava il ponte deserto un contadino che si affrettava al mercato. Sopra il fiume soffiava il vento tagliante. All ´improvviso l´uomo sentí lo starnuto e per abitudine disse:"salute". La voce tenera rispose: „grazie". E da quel momento il fantasma sparí dal ponte Carlo, la sua anima salvata voló al paradiso.
Dopo leggende passiamo al film. Il ponte Carlo, l´isola di Kampa, il lungofiume della Moldava - questi sono i posti che ormai conosce bene Tom Cruise girando qui la prima (+ la quarta) puntata della sua Mission impossible.
S
SINAGOGA PINKAS
PINKASOVA SYNAGOGA
Široká 3, Praha 1 - Staré Město
INFO: www.jewishmuseum.cz
fu costruita nel 1535 dagli Horowitz, una delle famiglie piú facoltose della comunitá ebraica come la casa privata di preghiera. I Horowitz erano imparentati con i Pinkas, la famiglia alla quale apparteneva la prima costruzione in questo posto. All ´inizio del 17 secolo l´edificio fu allargato, attualmente la pianta ha la curiosa forma della lettera L. Oggi la sinagoga non serve piú come luogo di preghiera, fa parte del Museo ebraico di Praga. Dopo la seconda guerra mondiale la sinagoga diventó il monumento nazionale dedicato alle vittime di olocausto. Sulle pareti sono scritti quasi 80 000 nomi degli ebrei di Boemia, Moravia e Slesia periti nei campi di concentramento.
Nella navata centrale sono riportate le vittime di Praga che sono circa 40 000, nelle navate laterali ci sono i nomi delle persone dalle altre cittá e villaggi. I nomi sono scritti in modo alfabetico. La prima data é quella di nascita, la seconda di solito quella della deportazione perché la data precisa della morte non si sa. L´asterisco divide i membri delle famiglie con lo stesso cognome. Al primo piano della sinagoga é allestita una mostra molto impressionante, i disegni dei bambini vissuti nel ghetto di Terezín. Questa collezione é l´unica e forse la piú grande al mondo perché comprende piú di 4 500 opere degli anni 42 -44. Di 15 000 bambini sono tornati 100...
SINAGOGA VECCHIO-NUOVA
via Červená 2, Praha 1 - Josefov
La sinagoga piú antica conservata in Europa, risale a 1270 circa. Attenzione - siccome é sempre il luogo di culto, NON FA PARTE del Museo ebraico e chi vuole entrare deve pagare un altro biglietto. In pratica, decidete se vederla o meno PRIMA di andare alla cassa, risparmiate sia i soldi che nervi. Se desiderate visitare sia il museo (= sinagoghe-musei + antico cimitero ebraico) sia la sinagoga Vecchio-Nuova, alla cassa scegliete biglietto che costa 480 Kč / adulti, c´é un piccolo sconto di 20 corone. Se invece volete visitare SOLO la sinagoga Vecchio-Nuova, allora pagate il biglietto che costa 200 Kč / adulti.
STATUA DI FRANZ KAFKA
via Dušní, Praha 1 - Staré Město
Il posto dove dall´anno 2003 si trova la statua di Franz Kafka é molto simbolico. Primo - siamo nel quartiere dove la famiglia Kafka ha vissuto (cambiando casa piú volte, quindi in via Dušní, Mikulášská, Celetná), secondo –esattamente sotto i piedi della statua passa il confine tra due quartieri praghesi, la Cittá Vecchia e Josefov. L´autore della statua di Franz Kafka é lo scultore e pittore ceco Jaroslav Róna. In effetti si tratta di due sculture. Sulla poderosa figura inferiore creata dal costume da uomo vuoto poggia Franz Kafka indice del quale punta direttamente avanti. Lo scultore dice di essersi ispirato dall´opera di Kafka intitolata „Descrizione di una battaglia“ in cui in un momento un carattere salta sulle spalle del suo-fino ad allora dominante –compagno e lo cavalca nel paesaggio fantastico. Siccome una parte rilevante del romanzo si svolge sul lungofiume della Moldava a Praga, lo scultore ha approffitato della rottura del terreno al posto della statua e ha messo dietro una copia della ringhiera del lungofiume. In generale l ´autore del monumento kafkiano voleva suscitare poetismo talvolta minaccioso talvolta assurdo delle opere di Kafka. La statua peró ha diverse spiegazioni e sta solo al visitatore di scegliere quella che piacerá proprio a lui. Il monumento di bronzo é alto 375 cm e pesa 800 kg.
FOTO: FABIO CALLINI
T
TORRE DELLE POLVERI
PRAŠNÁ BRÁNA
Na Příkopě / náměstí Republiky, Praha 1 - Staré Město
La costruzione della Torre delle Polveri cominció nel 1475 nello stile tardo gotico. La torre fu costruita al posto di una delle 13 torri del sistema difensivo della Cittá Vecchia. Originalmente fu chiamata la Torre Nuova e il suo nome attuale ricevette solo nel 17 secolo quando dentro fu depositata la polvere da sparo.
TÝN - UNGELT
Praha 1 - Staré Město
A pochi passi dalla Piazza della Cittá Vecchia si trova il cortile di Týn oppure Ungelt (dal tedesco geld - soldi, um geld - chiedere soldi, qui nei tempi remoti si pagava il dazio. Týn invece nella vecchia lingua boema significava il posto recintato). Dal 12 secolo i commercianti stranieri portavano qui le loro carovane, depositavano la merce, concludevano affari commerciali e ovviamente pagavano le tasse al re boemo. Tutta la merce doveva essere dichiarata, altrimenti le autoritá locali ebbero il diritto di confiscarla. D´altra parte nel cortile i commercianti si trovarono sotto la protezione del re. Ungelt fu chiamato anche la Corte allegra. La sera dopo le trattative commerciali tutti volentieri si misero al tavolo a bere della buona birra boema. Peró questa bevanda nazionale puó facilmente ingannare, dall´inizio sembra non molto forte ma dopo il quinto o sesto bocale la testa comincia a girare e uno si prende una bella sbronza. Alcuni diventano allegri, cantano e si mettono a raccontare barzelette una dopo altra, a qualcuno peró viene la voglia di litigare o fare a botte. In Ungelt arrivarono persone dai vari paesi d´Europa, ognuno con le sue tradizioni e opinioni, uno cattolico, altro ortodosso, altro ancora ebreo. Non era difficile trovare pretesto per un conflitto. Per evitare le situazioni simili prima di entrare nel cortile tutti dovettero consegnare le armi al guardiano e riprenderle solo alla partenza. Cosí funzionava il metal detector medievale...
V
VIA REALE - spaccapraga
KRÁLOVSKÁ CESTA
Sulla piantina di Praga la VIA REALE non la troverete ma di solito é descritta nelle guide e libri di Praga come il percorso piú bello che attraversa tutto il centro, il fiume e finisce nella cattedrale di san Vito al Castello di Praga. Questa via é considerata il simbolo della Praga reale perché nel corso dei secoli la percorrevano i re boemi all´incoronazione nella cattedrale di san Vito, il fulcro spirituale del Regno boemo. Le processioni solenni partivano dalla odierna Piazza della Repubblica (NÁMĚSTÍ REPUBLIKY) dove si trovava la sede dei re. Oggi questa sede non esiste piú, al suo posto nel anno 1912 é stata costruita la Casa comunale (OBECNÍ DŮM ).
Le carozze con il re, la nobiltá e clero passavano la via CELETNÁ
, la Piazza della Cittá Vecchia (STAROMĚSTSKÉ NÁMĚSTÍ), la Piazza Piccola (MALÉ NÁMĚSTÍ), la tortuosa via KARLOVA
fino alla Piazza dei Crucigeri (KŘIŽOVNICKÉ NÁMĚSTÍ).
La tappa inevitabile era il ponte CARLO (KARLŮV MOST). Si percorreva la via MOSTECKÁ,
la Piazza della Cittá Piccola (MALOSTRANSKÉ NÁMĚSTÍ) e si saliva per la via NERUDOVA dove oggi si trova l´ambasciata italiana in Praga. Siccome la diretta salita ripida fu scavata nella roccia solo nella metá del 17.secolo le processioni salivano fino ai pressi del monastero di STRAHOV (STRAHOVSKÝ KLÁŠTER). Qui sulla piazetta POHOŘELEC il percorso girava bruscamente a destra per continuare attraverso la piazza di LORETO (LORETÁNSKÉ NÁMĚSTÍ), la via LORETÁNSKÁ
fino alla Piazza del Castello (HRADČANSKÉ NÁMĚSTÍ).
L´ultima tappa era la piú breve - attraverso due cortili del Castello alla Cattedrale dove si svolgevano le incoronazioni.
La Via reale continua a vivere solo che oggi funziona da Spaccapraga, come la passerella dei turisti che di solito la percorrono nella direzione opposta. Certo, é piú comodo scendere dal Castello verso il centro che con fatica trascinarsi in via Nerudova in salita...
Dalla prima incoronazione del re ceco nel 1086 fino alla ultima nel 1836 furono durante la messa solenne nella cattedrale di san Vito incoronati e unti con olio benedetto 26 re boemi e 28 regine. Nel corso del 13 secolo si costituí il modo ufficiale della cerimonia. Doveva essere sempre presente l´arcivescovo, la nobiltá e ospiti illustri arrivati dai paesi vicini al Regno di Boemia. Carlo IV. fece introdurre una nuova tradizione. Alla vigilia dell´incoronazione il futuro re con la processione si recó alla fortezza di Vyšehrad collegata con le origini remoti della Boemia. Mentre tutti erano vestiti in modo festivo con tanto oro il sovrano portava il vestito molto sobrio, da paesano. Era una rievocazione della tradizione premyslida. Cosí tutti i presenti si ricordarono che la posizione e la ricchezza del re di Boemia ebbe origine da Přemysl Oráč (Aratore) il quale proveniva della familgia contadina. Il giorno dopo il re ricevette la corona di san Venceslao nella cattedrale di san Vito e dopo la cerimonia dal Castello di Praga si recó nella Cittá Vecchia dove era preparato il banchetto.
La Via reale dei successori di Carlo come la conosciamo oggi risale alla metá del 15 secolo. Anche se piú tardi i re Jagelloni - Vladislao II e suo figlio Lodovico - tornarono al Castello di Praga e la residenza reale nei pressi della Torre delle Polveri rimase vuota, il percorso continuava ad essere usato dalle delegazioni straniere e dagli ospiti illustri diretti al Castello di Praga. Oggi é difficile immaginare quanto importante per la gente comune era un evento come la processione d´incoronazione. Le intere generazioni vissero la loro vita in modo prestabilito, l´ordine del mondo era chiaro, la stima verso il sovrano una cosa naturale. Il re prendeva nelle mani il potere con tutti gli obblighi e responsabilitá, confermava l´integritá del Regno Boemo e tutti i suoi privilegi precedenti. All´ocassione della grande giornata il nuovo re scarcerava i prigionieri e faceva buttare tra le folle che applaudivano monete.
Simbolicamente la Via reale metteva in evidenza il rapporto del nuovo re con il popolo. I praghesi salutavano il loro sovrano dalle case e palazzi fastosamente decorati.Dalle finestre pendevano i tappetti e le stoffe preziosi, la gente gettava i fiori allle carrozze che passavano lentamente sotto . La processione si fermava piú volte e questi momenti servirono per le presentazioni dei membri delle Arti e ordini ecclesiastici, studenti, soldati e altri. Al Castello di Praga aspettavano il sovrano i rappresentanti delle istituzioni principali del paese. Nelle chiese praghesi suonavano le campane, sulle strade e piazza si svolgevano spettacoli, concerti, si leggeva poesia e si esibivano equilibristi e acrobati piú o meno bravi. Cosí nel 1527 durante l´incoronazione di Ferdinando I. d´Asburgo quattro di loro in onore del re saltarono dal ponte Carlo al fiume Moldava, purtroppo uno si ammazzó. Nel 1564 nella processione di Massimiliano II. d´Asburgo destava la maggiore attenzione la gregge di 6 camelli guidati dalle persone di colore.
Le feste particolarmente ricche si organizzavano nel periodo baroco con il suo senso dello sfarzo addirittura teatrale. Tra l´arrivo dell´imperatore Carlo VI. a Praga nel 1723 e la sua incoronazione passarono due mesi - tutto questo tempo si svolgevano spettacoli e concerti, la corte si godeva delle gite nei dintorni della cittá. Maria Teresa d´Asburgo, la figlia di Carlo VI, invece deluse i praghesi. La sua incoronazione nel 1743 alla regina boema era molto sobria. La sovrana ce l´aveva con alta nobiltá per il suo comportamento distaccato negli anni precedenti di guerra. Molto piú bella e sfarzosa era l´incoronazione di secondo figlio di Maria Teresa d´Asburgo Leopoldo II. (Pietro Leopoldo di Toscana) nell´anno 1791. Era il periodo quando i rappresentanti della elite ceca cercarono di far rivivere l´importanza del Regno boemo nell ´ambito dell´Impero austro-ungarico.La restituzione dei gioelli per l´incoronazione da Vienna dove li ha portati Maria Teresa d´Asburgo fu percepita come il gesto simbolico. L´ultima incoronazione a Praga si svolse nel 1836 quando il re boemo diventó Ferdinando V.il Buono. Il suo successore Francesco Giuseppe I.promise quattro volte di farsi incoronare al trono boemo ma non é successo mai nonostante gli sforzi dei politici cechi..