MOMENTI DECISIVI DELLA STORIA DEI CECHI
legionari cecoslovacci

anabasi dei soldati cechi e slovacchi che sono costretti a combattere per gli Asburgo durante la 1a guerra mondiale ma che scappano dallla parte del "nemico" per combattere per la propria indipendenza

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OCCUPAZIONE NAZISTA E HEYDRICH 

Chi era  Rainhard Heydrich? Da una parte uomo colto, appassionate del violino, grande sportivo. D´altra parte uno dei più importanti sostenitori di  Hitler.          

Caccaito dalla marina per uno scandalo – relazione con la figlie dell´ufficiale. Entra nel partito nazista, dapprima  piuttosto insignificante. Guadagna poco e lavora in un piccolo ufficio. Il suo compito: costruire un archivio di notizie riservate su tutte le persone che potevano minacciare il Reich. Nel 1932 la sua divisione diventa  una delle piú importanti  servizi di sicurezza – sicherheitsdienst e Heydrich cominciò ad acquisire potere.  All'inizio della guerra prestò servizio nella  Luftwaffe, decorato per la sua audacia.          

15.3. 1989 la Repubblica cecoslovacca fu occupata  dalle truppe naziste, cominció il periodo del Protettorato Bohmen und Mahren - Boemia e Moravia. Il primo capo del governo, il protettore fu nominato K.H.Frank ma non si riveló molto efficace. Cosí nel 1941 lo sostituí proprio Heydrich. Cominciano persecuzioni, terrore, condanne, ogni minimo segno di protesto é soffocato. Heydrich si comporta in modo sprezzante verso i cechi, presto viente chiamato tra il popolo "il boia". É molto sicuro di se, spesso guida  la macchina scoperta per mostrare l'efficacia delle sue forme repressive. Cosí il governo ceco in esilio a Londra   insieme con la resistenza nazionale non comunista aiutati dal governo inglese preparano l´operazione Anthropoid  - la missione militare con l´obiettivo uccidere  Heydrich. Anthropoid in greco significa "dall'aspetto umano",  Reichsprotektor di Boemia e Moravia  di umano aveva solo l'aspetto.

La Royal force addestrò dei paracadutisti cechi che erano divisi in due gruppi -    "Anthropoid", caporalmaggiori Jan Kubiš + Josef Gabčik: obbiettivo l'eliminazione di Heydrich e  "Silver A",    i tenente  Bartoš, il caporalmaggiore Josef Valčík e l' appuntato Potůček, di supporto ad "Anthropoid" con spionaggio, attraverso la Resistenza Nazionale Ceca.

 27 maggio 1942, nella curva della via  VHolešovičkách, nella zona di Praga 8, Libeň. Gabčik cerca a sparare  alla macchina di Heydrich ma il mitragliatore si inceppò. Allora,  Kubiš, getta una bomba a mano nell'auto del generale, ferendolo gravemente.  Heydrich  scende dalla macchina e cerca di inseguire i suoi aggressori, poi cade  svenuto. Fu mandato, su ordine di Himmler, all'ospedale di Praga ma qui  morì il 4 giugno 1942 per setticemia. Si scatenò il terrore . Fu annunciata una ricompensa di 10 milioni di corone a chi aiutava a trovare gli esecutori dell'attentato, e la pena di morte per chi li avessero aiutati.                                                                         

Paracadutisti cambiano nascondigli, ma quando sono nascosti nella Chiesa Ortodossa di Cirillo e Metodio, uno dei paracadutisti  Karel Čurda non resistette la pressione dei nazisti e li tradì.  18.6. 1942, due battaglioni di SS circondano la chiesa, 800 uomini contro 7. L´ordine  -  catturarli vivi.  

                                                                                                                                                                  

OPÁLKA, KUBIŠ, BUBLÍK muoiono nel patio della chiesa  durante la sparatoia

VALČÍK, GABČÍK, ŠVARC, HRUBÝ rimangono in cripta lottando fino all'ultima pallottola la quali si tengono per se stessi per non cadere vivi nelle mani di nazisti...

Non é finita qui, la strage continua. Le famiglie di sacrestano, prete superiore e capo del consiglio della chiesa sono state deportate a Mauthausen insieme con altre 254 persone, dove perirono. Il vescovo Gorazd  é stato torturato3 mesi, poi giustiziato.

Ad Heydrich grandioso funerale  a Berlino  e  Hitler così ricordò Heydrich:     "È stato stupido ed idiota. Un uomo come lui non doveva esporsi a simili rischi".

Per vendicare Heydrich, i tedeschi hanno raso al suolo il villaggio di Lidice  - lo hanno bruciato completamente- per rappresaglia: hanno ucciso 173 uomini adulti  a partire da 15 anni,   88 bambini sono stati ammazzati in Polonia, e 53 donne hanno trovato la morte nei campi di concentramento, durante la "marcia della morte". 

PRIMAVERA DI PRAGA E MORTE DI JAN PALACH

Nel pomeriggio Il 16 gennaio  1969, nel centro di Praga, un ragazzo si ferma ai piedi della scalinata del Museo Nazionale, si cosparge di benzina e si da fuoco. Rimane lucido durante i tre giorni di agonia rifiutando ogni sedativo per poter spiegare ai medici il perchè del suo martirio. Il 25 gennaio 600 000 persone provenienti da tutto il paese arrivano al suo funerale Quel ragazzo diventerá  uno dei simboli della rivolta praghese soffocata dai carri armati dell'Unione Sovietica. Il suo nome é JAN PALACH.  

Dalla metà degli anni Sessanta in tutta la Cecoslovacchia cresceva malcontento verso il regime comunista.  All'interno dello stesso Partito Comunista  il gruppo dei riformisti  il cui leader era Alexander Dubček cercó di ottenere una maggiore libertà politica, di stampa e di espressione pur mantenendo il sistema economico collettivista.  

Questo "Socialismo dal volto umano" fu visto dai sovietici come una grave minaccia all'egemonia dell'URSS sui paesi del blocco orientale.  Prima  cercarono di fermare o limitare le riforme in mezzi diplomatici, poi,  fallito ogni tentativo, iniziarono a preparare l'invasione militare. Nella notte fra il 20 e il 21.8. 1968, i soldati di 5 paesi del Patto di Varsavia su circa 600.000 uomini invasero  il paese. L’invasione venne dai russi spacciata come l´ aiuto fraterno, voluto addiritura da leader politici locali.  In tutto il paese le molte proteste erano finite soffocate nella violenza e molti morirono negli scontri con le truppe. 

Jan Palach allora studiava filosofia ed era rimasto affascinato dalle idee di libertà circolate nella breve primavera di Praga. Poi l'invasione dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, la repressione, i militari in città, la censura e la fine della primavera liberale, ghiacciata dall’inverno comunista. (Il termine Primavera di PRAGA usano prima i giornalisti all´ovest, solo dopo si comincia ad usare anche da noi.)

In quel momento finisce anche la giovinezza di molti ragazzi che avevano creduto in quel processo di democratizzazione e destalinizzazione. Altri studenti   Jan  Zajíc, Josef Hlavatý, Miroslav Malinka, Blanka Nacházelová, Evžen Plocek si tolsero la vita – ufficialmente non se ne parlava per piú di 20 anni, fino alla caduta del Muro di Berlino..

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1939 – 17.11.1989 – RIVOLUZIONE DI VELLUTO

Se oggi, nel 2017 i ragazzi a scuola devono rispondere alla domanda cosa vuol dire la Rivoluzione di Velluto  e il giorno del 17.novembre 1989 molti hanno difficoltá trovare la risposta giusta. Se non sono neanche nati! Figuriamoci  chiedere da loro il significato di 17 novembre 1939...

Eppure il 17 novembre 1989 in realtá é nato lo stesso giorno 50 anni prima.

É  28 ottobre 1939, il giorno della Festa  della fondazione della Repubblica Cecoslovaccha. Quel paese  peró non esiste piú. Da quando i tedeschi sono passati il confine il 15 marzo 1939   cechi vivono nel Protettorato Boemia e Moravia mentre la Slovacchia é indipendente. La Festa della Repubblica é in effetti  la dimostrazione contro l’occupazione tedesca. Nei tumulti e scontri é ferito in modo grave uno studente di medicina  JAN OPLETAL.  Muore l’11 novembre. Ai funerali di Opletal che si svolgono il  15 novembre partecipano centinaia di studenti. In un certo momento cominciano a intonare canti patriottici, il significato dei quali é ovvio. Si chiede libertá.  I nazisti capiscono il significato. Il giorno dopo viene decretata la chiusura delle università ceche per tre anni. Ma non finisce qui. Di notte  i tedeschi  arrestano  nove membri dell´Associazione studentesca e alle 7 del mattino di 17 novembre li sparano.                                                                                                              

Da qui parte il legame tra l´anno  1939 e quello 1989. Se nel 1939 si lottava per l’indipendenza dai  nazisti, nel 1989 si manifestava per l’indipenza dai  comunisti.  In entrambi casi gli studenti in prima fila.

La via che ha portato al crollo del regime  aveva l´inizio negli anni Ottanta in ex Unione sovietica. Due parole chiave sono GLASNOSŤ e PERESTROJKA, comincia il periodo di Gorbačov, le riforme politiche, piú libertá di parola, trasparenza, dialogo, meno censura.                            

La gente nella Cecoslovacchia  non ha piú paura . Non ci si domanda più se il regime cadrà, ma quando. Sempre piú persone partecipano  alle dimostrazioni organizzate in gennaio 1989,  quando si ricorda la tragica morte di Jan Palach e poi in agosto contro i soldati russi presenti qui ormai da venti anni. I comunisti ancora non mollano. Ben 851 manifestanti sono arrestati e imprigionati , compreso Václav Havel.  Poi comincia la reazione a catena.

Il 21 agosto, invece, furono caratterizzate da slogan che inneggiavano ai cambiamenti in atto in Polonia e Ungheria e vi parteciparono anche giovani ungheresi e polacchi, molti dei quali furono arrestati. Il 16 novembre a Bratislava gli studenti scesero in piazza e il giorno dopo a Praga decine di migliaia di persone parteciparono alla manifestazione per il cinquantesimo anniversario della chiusura delle università da parte dei nazisti; qui il corteo si trasformò in una protesta anticomunista. I manifestanti vennero brutalmente attaccati dalla polizia, i feriti furono 568, centinaia gli arresti. Ebbe inizio laRivoluzione di velluto”.

Sotto la minaccia dello sciopero, il governo fu costretto a punire i responsabili dei brutali attacchi ai manifestanti. Il 19 novembre fu costituito il “Comitato Studentesco di Coordinamento”, e soprattutto il “Forum Civico”, che sarà la principale struttura della protesta, con a capo Vaclav Havel. Al termine dei cortei del 20 novembre a Praga e in altre città, a cui parteciparono oltre duecentomila manifestanti, il Partito si dichiarò disposto alla trattativa. I primi colloqui si conclusero con un nulla di fatto, e l’ipotesi di uno sciopero generale il 27 novembre divenne sempre più concreta. Il 25 novembre presero parte al corteo del “Forum Civico” a Praga ottocentomila persone, con delegazioni provenienti da tutto il Paese, e per la prima volta la manifestazione fu trasmessa dalla televisione. Havel e Dubcek parlarono alla folla. Il 27 novembre tutto il Paese si fermò per lo sciopero generale: la protesta coinvolse milioni di cittadini. Husak fu costretto alle dimissioni. Il 29 dicembre Vaclav Havel fu eletto all’unanimità Presidente della Repubblica. L’8 e il 9 giugno 1990 si svolsero le prime elezioni libere, vinte dal “Forum Civico” in territorio céco e da “Società contro la Violenza” in territorio slovacco. Il 1 gennaio 1993 la federazione cecoslovacca si divise dando vita alla Repubblica Ceca e alla Repubblica Slovacca.

Sono già cadute Berlino Est, Budapest e Varsavia, città legate alle rivolte del 1953, 1956 e 1980. Poi il 17 novembre 1989, una manifestazione per ricordare il cinquantesimo anniversario del martirio di Jan Opetal  é permessa come ogni anno. Ma questa volta é diverso. Prima omaggio alla tomba, discorsi contro la dittatura nazista. Ma la dittatura non è solo quella del passato, «i dittatori sono al Castello» si sente in giro.                                                                                                                                              

Il corteo studentesco imbocca il viale Národni . I reparti della polizia hanno isolato alcuni gruppi, bloccandone il cammino. La tensione è alta, si canta: «We shall overcome»Molti hanno in mano  candele e fiori. Chi potrebbe aspettare una tale violenza dalla parte della polizia? Eppure  succede, gli ordini sono gli orgini. La via Národní é bloccata, si sta difondendo il panico, non c´é via d´uscita. E i poliziotti picchiano uomini, donne, in mezzo ci sono anche ragazzini.  Molti studenti finiscono in ospedale, si sparge la notizia (non vera) di un morto. È l´ultima goccia della pazienza. Finalmente arriva ora di agire.

La settimana dal  17 al 24 novembre mi rimarrá sempre in memoria, era la settimana piena di speranza, gioia ma anche di preoccupazioni: il terzo giorno dalla manifestazione si é diffusa la notizia che Il governo ha deciso di mandare nel centro di PRAGA i carri armati contro gli abitanti che si riunivano ogni giorno in piazza Venceslao sotto la statua del patrono e protettore del paese. Ma sará vero? I ragazzi quattordicenni della scuola dove insegnavo hanno deciso di andarci. E adesso?  Da una parte voglio dire si, andateci, vivete la vostra storia,sará il vostro futuro. D´ altra parte sono la mamma e che succede se questi carri armati davvero arriveranno?

Per fortuna il governo comunista ha capito in tempo che  la loro posizione é insostenibile. Ormai  tutti sono coinvolti, si svolge lo sciopero generale. Finalmente cede anche la TV cecoslovacca, non dice piú buggie, inizia a passare dalla parte dei manifestanti cioó di tutta la nazione. I cellullari sono ancora il lontano futuro al loro posto ci sono i volontari che da PRAGA partono in tutte le direzioni per spiegare cosa sta succedendo. Sono attori, scrittori anche dissidenti, gente di altissimo credito. La Cecoslovacchia rivive giorni di speranza cominciata nella lontana PRIMAVERA DI PRAGA.

Succedono anche momenti tragici. Uno dei giovani attori molto popolari, Jan Potměšil mentre gira il paese portando notizie fresche da PRAGA in campagna, ha un terribile incidente d´auto.   Sopravvive ma non camminerá piú.

I gruppi di opposizione clandestini agiscono, nasce il Forum civico. Nel 24 novembre al giorno del mio compleanno ricevo il piú bel regalo della mia vita – il governo comunista annuncia le dimissioni! É proclamato il nuovo governo di Concordia nazionale, avviene quello che nessuno poteva immaginare - Václav Havel viene eletto presidente della Cecoslovacchia, Alexander Dubček Dubček  presidente della Camera  .

Cosí si conclude la Rivoluzione di velluto, rovesciò il regime  comunista in modo non violento. 20 anni piú tardi molti saranno convinti che con il velluto si é esagerato e alla gente che allora scesa in piazza scandiva  “Non siamo come loro!” dispiacerá troppa bontá...Ma questo é giá un altro discorso.